Ciambellone by Maurizio Santin

Una delle cose che non mi riesce benissimo è entrare in una libreria, visitare il reparto “cooking” ed uscire a mani vuote. Diciamola tutta: mi riesce proprio male e neanche mi impegno troppo per farla andare meglio. L’ultimo acquisto della serie “proprio-non-so-resistere-deve-essere-mio-tutto-mio-solo-mio” è stato il volume di Maurizio Santin sulla pasticceria, davvero molto bello perchè passa in rassegna le preparazioni di base, dalle creme alle ricette più classiche . Una specie di bigino (Sig. Santin mi perdoni!) , edito da Guido Tommasi Editore che – mia opinione spassionata – confeziona alcuni tra i volumi più belli dell’ impasta-mescola-inforna-cuoci.

INGREDIENTI
300 gr farina 00
250 gr zucchero
4 uova
un bicchiere di olio di semi
1/2 bicchiere di latte fresco intero
7 gr di lievito per dolci
un pizzico di sale
la scorza di un limone grattugiato o la polpa di una bacca di vaniglia

Sbattete i tuorli con lo zucchero, il sale e l’aroma scelto (la polpa di vaniglia o la scorza di agrume grattuggiata finemente). Montateli fino ad avere un composto soffice e spumoso. Aggiungete l’olio, il latte e mescolate. In ultimo unite la farina setacciata con il lievito aiutandovi con una spatola da pasticceria. A parte montate gli albumi e incorporateli al composto precedentemente ottenuto. Versate in uno stampo da ciambellone (diametro 28 cm) e cuocete in forno caldo a 180°C per 40/45 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino e lasciate freddare su una grata prima di sformare.

Note a piè di pagina:

  • la prima volta che ho preparato il ciambellone ho usato l’olio di semi di girasole che avevo in dispensa, ma non mi ha convinto del tutto: la torta è risultata morbidissima, ma con un retrogusto che per me non deve esserci. In realtà l’olio in questione non mi aveva convinto da subito, nel senso che lo avevo aperto da qualche settimana e la prova “naso” mi aveva detto che sapeva un pò troppo di olio. Qualche mese fa ho partecipato ad una serata che prevedeva la realizzazione di una torta che aveva tra gli ingredienti proprio l’olio di semi. Ci hanno detto (ovvio, eh) che l’olio non deve avere alcun odore, quasi fosse acqua. Ci hanno detto anche che l’olio, una volta aperto, tende ad acquistare un odore più marcato che poi nei dolci si fa sentire e quindi meglio usarlo per fare altro. Ho rifatto il ciambellone una seconda volta, e in questo caso ho usato l’olio di riso, decisamente meglio. Retrogusto quasi impercettibile e torta sempre sofficissima. Voi cosa usate? Vi capita di fare dei dolci con l’olio anzichè con il burro? Mica posso provare tutti gli oli di semi di girasole che ci sono in commercio, dico io. O no? ^___^
  • la ricetta, lo dice anche il nome, prevede di utilizzare la teglia da ciambella. Io ho optato per la mitica e fantasmagorica Boundt Pan presa nella Grande Mela (scusate… ancora mi emoziono quando apro la dispensa e la vedo li che mi guarda) . Vero che quello che conta è il sapore, ma con quella forma tutta curve non è un amore? ^____^

 

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2 pensieri su “Ciambellone by Maurizio Santin

  1. Megarahwitch/La Strega

    Che, potevi resistere alle seducenti forme della boundt pan made in NY?? Insomma, non sei mica fatta di pietro, no? XD

    Mia madre usava l’olio di girasole (quello della pubblicità dove lui mi salta la staccionata con un bel sorriso sulle labbra e cerca di nascondere la sciatica ^^), e non mi ricordo nessun retrogusto in particolare.
    Se mi capita, io uso l’olio di riso (anche perchè col problemino del glutine dovrei spulciare gli ingredienti degli altri oli e chiedere informazioni sul processo di lavorazione…), che è comunque uno dei più leggeri e che non appesantisce troppo lo stomaco.

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  2. Sweetie Autore articolo

    Proprio quello che ripetevo al Muso che non concepiva l’acquisto delle…. ehmmmm…. tre teglie in suolo newyorkese ^___^
    Butterò un occhio sugli scaffali del supermercato sull’olio del saltatore incallito, l’olio di riso comunque mi ha soddisfatto, e da quello che dici tu sembra anche una buona scelta alimentare

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