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Vellutata di carote viola

Vellutata di Carote Viola

Ho in mente un autunno cremoso come una vellutata e croccante come un biscotto.

Colorato come queste carote che mantengono le promesse e restano viola, così come le vedi. E lasciano un chiaro segno sulla scodella, come un tratto di pennarello. E ti sporcano le mani come fossero acquarelli.

E con gli acquarelli, basta un foglio per inventare un mondo. E se un mondo solo non basta, se ne può sempre disegnare un altro. E un altro ancora.

Tra una vellutata e un biscotto, in questo autunno cremoso e croccante, ho voglia di andare oltre, macinare chilometri e sentirmi.

Sarà che per l’autunno, ho sempre avuto un debole.

Vellutata di carote viola
Autore: 
 
Ricetta tratta da Giallo Zafferano
Cosa vi serve
  • 500 gr di carote viola
  • 2 patate medie
  • 1 porro
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 2 rametti di rosmarino
  • 800 ml di brodo vegetale
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
Mettiamoci al lavoro
  1. Pelate e tagliate a pezzetti le patate e le carote viola.
  2. Mettete in un tegame l’olio extravergine di oliva e aggiungete il porro lavato e tagliato finemente.
  3. Fate appassire il tutto a fuoco dolce e poi aggiungete le patate e le carote.
  4. Aggiungete i due rametti di rosmarino e fate saltare le verdure per qualche minuto per insaporirle.
  5. Aggiungete quindi il brodo e proseguite la cottura.
  6. Quando le verdure saranno cotte (ci vorranno circa 40 minuti), eliminate i due rametti di rosmarino e frullate tutto con un mixer ottenendo una consistenza cremosa, se la crema dovesse risultare troppo densa aggiungete un mestolo di acqua calda. Infine aggiustate di sale.
  7. Servite la crema di carote viola calda o tiepida, accompagnandola (se vi piace) con un cucchiaio di panna acida o di yogurt magro

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Polpette di cavolfiore

Frittelle di broccoli e parmigiano reggiano

Per certe cose serve tempo.

Serve tempo per imparare a raccontarsi, senza avere paura di sentire la propria voce che attraversa l’ombra di un dolore che ha lasciato il segno. E il segno resta, ma forse solo da li si ricomincia.

Serve tempo per abbassare le difese e concedersi spazi, gustarsi il viaggio e sentire i sapori.

Serve tempo per diventare grandi, guardarsi allo specchio e quasi piacersi e imparare perfino a mangiare il cavolfiore.

E se scoprite pure voi di avere un debole per il cavolfiore – meglio tardi che mai – ecco qualche altra idea:

PS E comunque, cotto al vapore e condito con un filo di olio buono e un pizzico di fleur de sel, é buono tanto quanto

Polpette di cavolfiore
Autore: 
 
Cosa vi serve
  • 1 cavolfiore
  • 40 gr di formaggio grattugiato
  • 2 uova
  • prezzemolo
  • farina q.b.
  • pangrattato q.b.
  • noce moscata
  • olio
  • sale
  • pepe
Mettiamoci al lavoro
  1. Dividete il cavolfiore a cimette e cuocetelo al vapore.
  2. Toglietelo dal fuoco senza esagerare con la cottura, aggiustate di sale e pepe e schiacciatelo con una forchetta.
  3. Raccoglietelo in una terrina, amalgamatelo con un uovo (valutate voi se serve un uovo intero), il formaggio grattugiato, il prezzemolo tritato, un pizzico di noce moscata e aggiungete tanto pangrattato quanto serve per ottenere un composto abbastanza fermo.
  4. Formate delle crocchette, infarinatele leggermente, passatele nel restante uovo sbattuto e poi nel pangrattato, meglio se non troppo fine.
  5. Friggetele in abbondante olio bollente e asciugatele su carta assorbente da cucina.
  6. Servitele subito ben calde.

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