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Modena e l’Emilia

Modena è uno spettacolo che proprio la vedi che se la gode una cifra.

Ha l’orgoglio e la fierezza di chi fa, e l’allegria di è capace – in mezzo a tutto questo fare – di ritagliarsi dei momenti tutti per sè. Dev’essere l’aria che si respira. Oppure il vino buono che si beve.

Il centro di Modena è fatto di portici, di molte case color pastello e di tante viuzze da percorrere a piedi, con la macchina fotografica al collo.

Mi affido al Sig. Wikipedia per raccontarvi che tra i monumenti più rappresentativi ci sono il Duomo con la sua torre campanaria chiamata Ghirlandina e la Piazza Grande , simboli della città e patrimonio dell’UNESCO dal 1997.

Passeggiando qua e là ti capita di incontrare il Mercato Coperto Albinelli, lo trovi proprio in centro ed è una risorsa incredibile, una fortuna che sarebbe bello avere in ogni città.

Fondato nel 1931 da alcuni ambulanti che si erano trasferiti in questa zona dalla vicina piazza Grande, è un mercato alimentare coperto: frutta e verdura, pesce, carne e formaggi, senza dimenticare il pane, le spezie e la pasta fresca. Qui si possono trovare tutti i prodotti tradizionali che danno lustro alla cultura gastronomica modenese. Serve che ve ne citi qualcuno? Le ciliegie, i marroni, il lambrusco, lo zampone e il cotechino, la pasta fresca, l’aceto balsamico e il nocino.

In mezzo a queste meraviglie come si fa a non soccombere ai morsi della fame? E’ ora di pranzo, consultiamo Tripadvisor e puntiamo verso la Trattoria Aldina.

La trovate in centro, a due passi da piazza Duomo e dall’entrata del Mercato Coperto Albinelli. Per vederla bisogna puntare il naso all’insù perché si trova al primo piano di un palazzo. Si affaccia sulla strada con tre finestre e le insegne “Trattoria” e “Aldina” divise tra la prima e la terza finestra.

Un ambiente famigliare ed accogliente, un menù raccontato a voce e piatti genuini per davvero.

Noi ci siamo coccolati con della gramigna con ragù di culatello e del cotechino con purè e abbiamo chiuso con del mascarpone e due caffè. Se passate da queste parti, fateci un salto.

Conoscete Castelvetro? L’abbiamo raggiunta da Modena e ci abbiamo passato una notte. Ci siamo fermati alla Locanda del Feudo,sistemazione molto piacevole, personale delizioso e ottima cucina.

Castelvetro sta in un fazzoletto. Se mi lasciate dire, è il tempo che si è fermato. Nelle domeniche di dicembre il piccolo borgo si anima con riproduzioni degli antichi mestieri e bancarelle di prodotti tipici.

Se volete respirare la magia del Natale, prendetevi un appunto.

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