Apple Walnut Cinnamon Cake (altrimenti detta torta mele, noci e cannella ^___^)

Ecco una torta perfetta per la prima colazione o per ritagliarsi un momento di relax davanti ad una tazza di tè. Ho scoperto questa ricetta durante una serata showcooking al California Bakery , un locale milanese tutto ispirato alla cucina a stelle e strisce. E’ comunque una preparazione piuttosto classica: se cercate su google “Apple Walnut Cinnamon Cake” vi si aprirà un mondo! E’ semplice, ma originale, sia nella preparazione che nell’effetto che fa.

Tra l’altro questa è la torta di cui parlavo giusto due post fa (precisamente qui), quando mi chiedevo quale fosse l’olio migliore da utilizzare nelle preparazioni dolci. Dopo aver sperimentato – devo dire con ottimi risultati – l’olio di riso, ho colto l’occasione di questa ricetta per provare l’olio di girasole deodorato, scoperto per caso al NaturaSi.
Devo capire se e quanto sia “sano” (ops… ), certo è che il risultato è fenomenale, proprio quello che cercavo. Prova olfatto: se vi bendate e vi mettete di fronte un bicchiere d’acqua e un bicchiere di olio di girasole deodorato, non c’è proprio verso di distinguerli. Ho fatto un pò di ricerca in rete e ho trovato tante informazioni, ma tutte relative all’olio di oliva deodorato. In sostanza l’olio di oliva deodorato è una vera porcheria: è un olio di scarsa qualità che viene deodorato proprio per mascherare un cattivo gusto,  il guaio è che basta miscelarlo con una quota di olio di oliva buono per venderlo come tale, a dei prezzi ovviamente ribassati O_o
Quello che ho utilizzato io invece, è un olio di girasole che costa come un olio d’oliva di media qualità e che pare andare fiero del fatto di essere deodorato.
Che dirvi, se scopro qualcosa di nuovo, sarete i primi a saperlo ^___^
Ma veniamo alla ricetta.

 

INGREDIENTI
Per la crema al burro
65 gr burro morbido
25 gr zucchero
1/2 tablespoon cannella
1/2 teaspoon farina

Per il ripieno
30 gr noci a pezzetti
25 gr zucchero
1 teaspoon cannella
2 mele golden

Per l’impasto
235 gr farina 00
225 gr zucchero
2 uova
125 gr yogurt
200 ml olio
1/2 teaspoon lievito
un pizzico di sale
1/2 bacello di vaniglia

Preparate la crema al burro incorporando gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e soffice. Inserite l’impasto in una sac a poche e mettete in frigorifero.
Unite in una ciotola la farina, il lievito e il sale e tenete da parte.
In un’altra ciotola capiente unite olio e zucchero e lavorateli fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. A questo punto incorporate le uova, una alla volta, e la vaniglia. Unite all’impasto dei “liquidi” la farina, alternando metà della farina e poi metà dello yogurt fino a terminare gli ingredienti.
Preparate uno stampo ben imburrato e infarinato e predisponete il ripieno: affettate le mele in una ciotola, preparate separatamente lo zucchero ben amalgamato con la cannella e riducete le noci a pezzetti.
Versate nello stampo 1/3 dell’impasto, disponete un doppio strato di mele a raggera, avendo l’accortezza di tenere le mele all’interno dello stampo, verso il foro della ciambella. Cospargete con metà delle noci, metà della miscela di zucchero e cannella e metà della crema al burro. Riprendete l’impasto, versatene un altro terzo nello stampo e predisponete la farcitura come sopra. Ultimate coprendo con l’impasto rimanente. Preriscaldate il forno a 160° e cuocete per 40/45 minuti (nel mio forno cuoce a 175°) Come di consueto, controllate la cottura con la classica prova dello stuzzicadente. Una volta pronta, togliete dal forno e lasciate raffreddare per almeno 30 minuti prima di togliere la torta dallo stampo. Fate raffreddare completamente su di una grata.

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Danubio, I love you! ^___^

Quando una ricetta entra nella wish list culinaria (cit. Giulietta ^___^), basta poco per farla diventare un must. In un attimo si becca l’etichetta “non-posso-non-farla-devo-mettere-le-mani-in-pasta” ed eccola già nel forno.
Da un brunch con amici e dal post (ammiccante assai!) di un’amica che trovate qui è nato il mio primo Danubio, una ricetta che puntavo da un pò e che a mio avviso è uno di quei piatti che sa di casa, di amici e di buono.

Il Danubio è una torta salata lievitata di origine napoletana, formata da tanti panini ripieni messi tutti vicini-vicini in una teglia rotonda. Con la lievitazione e la cottura i panini formano un’unica torta e ognuno puó servirsi staccandosi il suo panino gustoso e morbidissimo. Ogni panino puó essere farcito con quello che più vi piace, la tradizione vorrebbe un ripieno di provola (o di provatura, il formaggio fresco fatto con latte di bufala) e salame o ricotta e salsiccia.
In rete ho trovato molte ricette diverse, alla fine ho deciso di cimentarmi con una versione che prevede una lievitazione lenta, tutto a favore della morbidezza e del gusto.
Dovete organizzarvi per tempo, ma secondo me ne vale la pena! ^____^
Me tapina, non ho fatto foto nel corso della preparazione. Troppo stretta con i tempi ho dovuto rinunciare agli scatti di rito. Mi rassegno, toccherà rifarla, nel frattempo però potete guardare la ricetta originale che trovate qui e che è ricca di foto passo-passo davvero utilissime.
INGREDIENTI
700 gr farina W 300 (in alternativa manitoba commerciale, tagliata con un 40% di 00 – io ho fatto così)
200 gr acqua
4 uova + 1 tuorlo
70 gr strutto
60 gr zucchero
15 gr burro
14 gr sale
10 gr lievito fresco
10 gr olio evo
1 cucchiaio + 1 cucchiaino di miele d’acacia

Prepariamo un preimpasto con l’acqua tiepida, 200 gr di farina, il cucchiaino di miele ed il lievito. Lasciamo a riposo per circa 40 minuti.
Nella planetaria, utilizzando la foglia, aggiungiamo al preimpasto 120 gr di farina, un uovo e 15 gr di zucchero. Avviamo la macchina a bassa velocità. Quando la massa avrà preso corpo, inseriamo il burro non troppo morbido e lasciamo assorbire. Montiamo il gancio e aumentiamo la velocità fino ad incordare. Qui la ricetta originale dice di coprire la ciotola e lasciare triplicare a 28°. Domanda: dove li trovo 28° nell’inverno milanese? Non avendo un forno che mantiene la luce accesa da spento (no comment) ho messo la ciotola nel forno e ho acceso due lumini ^____^ L’ho lasciata a lume di candela per un paio d’ore ed è stata cosa buona e giusta.
Trascorso questo tempo, riprendiamo l’impasto, riavviamo la macchina con il gancio e non appena l’impasto si sarà avvolto a questo, aggiungiamo un uovo, poi 1/3 dello zucchero rimasto ed uno spolvero di farina. Continuiamo così con tutte le uova, lasciando alla fine il tuorlo che va inserito insieme al sale. Come ultima cosa aggiungiamo il miele e quando questo è stato assorbito tutta la farina rimanente.
Ad impasto incordato aggiungiamo lo strutto piuttosto freddo e lasciamo lavorare fino a che si sarà assorbito, a quetso punto inseriamo l’olio a filo. Impastiamo a velocità sostenuta (qui la santa kitchen-aid ha dovuto sudare parecchio), fermando spesso la macchina e rigirando l’impasto nella ciotola. Continuiamo fino a che l’impasto non si presenterà semilucido e liscio.
Facciamo la prova del velo, vale a dire stacchiamo un pezzetto di pasta e stendiamolo fino a che non si riesce a vederne la trasparenza. Se si rompe prima di arrivare a questo punto vuol dire che l’impasto deve essere lavorato ancora. Superata la prova del velo, lasciamo riposare coperto per 15 minuti e poi diamo un giro di pieghe di tipo 1.
Questo tipo di pieghe prevede di stendere l’impasto sulla spianatoia infarinata, appiattirlo leggermente, prendere un lato e sovrapporlo per 2/3. Si completa il giro prendendo la parte rimasta scoperta e sovrapponendola così da “chiudere” il panetto. Per una seconda piegatura, lo si gira di 90°, si spolvera via la farina in eccesso e si ripete come sopra.
Dopo le pieghe trasferiamo in un contenitore sigillato e lasciamo in frigo fino al giorno seguente.
La mattina riportiamo il contenitore a temperatura ambiente e riprendiamo la lavorazione ai primi cenni di lievitazione (io ho aspettato circa 1h e comunque è lievitato un pò anche in frigo): appiattiamo l’impasto con le mani e diamo un secondo giro di pieghe.
Copriamo a campana e dopo 20 minuti cominciamo a formare i panini dividendo l’impasto in porzioni da 30 gr. Appiattiamole come fossero un disco e mettiamo al centro la farcitura. Io ho usato salame e scamorza. Richiudiamo i dischi sigillandoli sul fondo e disponiamo i panini in uno stampo imburrato, distanziati tra loro.
Copriamo con la pellicola e lasciamo raddoppiare a 28°, alla fine tra i panini non dovrà più esserci spazio. Anche per quest’ultima fase di lievitazione ho adottato la tecnica “a lume di candela”, ci è voluto poco più di 1h 1/2. Spennelliamo con albume ed inforniamo a 170° per 35/40 minuti.

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