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Frollini al caramello muscovado

Frollini al Caramello Muscovado

AAA biscotti cercasi.

Troppi post senza la briciola di un biscotto a portata di mano.

Va bene la quinoa in formato polpetta (provatela, è stata davvero una scoperta!), d’accordo gli scones con i mirtilli che hanno fatto proseliti, ma l’assenza di biscotti è un vuoto che in un attimo diventa un buco nero e a quel punto la crisi d’astinenza ti aspetta dietro l’angolo.

Oggi vi racconto questo esperimento di biscotti per adulti che ho preparato qualche settimana fa e che è durato giusto il tempo di accorgersi che l’esperimento era perfettamente riuscito.

D’altra parte – mica farina del mio sacco, a parte la 00 necessaria per – la ricetta è firmata Luca Montersino. Ingrediente segreto: lo zucchero di canna Muscovado.

Ora, se proprio voleste fare un torto a queste delizie – ma anche no – potreste usare il primo zucchero che vi capita tra le mani o quasi, ma so bene che mai e poi mai vi verrebbe in mente di scatenare una prematura crisi di identità a dei frollini indifesi, sostituendo quell’ingrediente che li battezza fin dal primo impasto.

Vero che è vero?

Il Signor Wikipedia ci racconta che “lo zucchero muscovado è un tipo di zucchero di canna di colore bruno e non raffinato, con un forte sapore di melassa. Conosciuto anche come “zucchero umido”, lo zucchero muscovado è molto scuro, più granuloso e appiccicoso rispetto alla maggioranza degli zuccheri di canna.[…] È usato comunemente in varie ricette e per fare il rum

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Viene da dire che si fa presto a dire zucchero.

In realtà, se facciamo la conta, nelle nostre dispense possono finire tanti zuccheri diversi e il fatto che nella mia ce ne siano di tutte le specie e di tutte le razze, dovrebbe essere un plus.

Ebbene si, esiste anche l’acquisto di zucchero compulsivo, una forma rara di acquisto compulsivo che coglie soprattutto chi scrive di farina, burro e – per l’appunto – zucchero. Segno distintivo del soggetto in questione è un pc-cellulare-iphone-ipad-vedete-un-pò-voi chiaramente impiastricciato che quasi mette le mani in pasta pure lui.

Voi siete del partito zucchero bianco o zucchero di canna?

Io faccio il tifo per il secondo e quindi faccio un salto a piè pari verso gli zuccheri di canna, di cui riconosciamo due differenti tipologie: lo zucchero di canna grezzo e lo zucchero di canna integrale.

Può sembrare che io sia realmente a conoscenza dell’ABC dello zucchero e che sia in grado di snocciolare proprietà, caratteristiche e bla-bla-bla come la poesia di Natale. In realtà resto una dilettante allo sbaraglio. Sono solo molto curiosa e dedita alla caccia di info su carta e www. Quindi se trovate qualche fesseria sbavatura in quello che state leggendo vi prego di segnalarmela!

Lo zucchero di canna più diffuso e noto è quello grezzo (ad esempio il Demerara) caratterizzato da un aspetto granuloso con cristalli di forma regolare e dal colore beige tendente al dorato. Per intenderci è quello delle bustine che trovate al bancone del bar.

Meno diffuso invece – ed è quello che serve a noi – è lo zucchero di canna di tipo integrale, presente sul mercato prevalentemente nelle tipologie Panela e Muscovado.

Lo zucchero integrale non subisce alcun trattamento chimico. L’unico processo a cui è sottoposto è la spremitura (si spremono le canne usando come combustibile naturale i residui di canna, chiamati “bagassa”) durante il quale lo zucchero conserva intatte le sue proprietà nutritive.

Ora non fate quella faccia lì, perché ormai lo zucchero Muscovado è presente in molti supermercati. Cercate bene, non dovreste fare fatica ad individuarlo tra uno scaffale e l’altro, facilmente lo troverete tra i prodotti di Altromercato.

A quel punto avrete tutto quello che vi serve per sfornare dei biscotti super aromatici, senza sensi di colpa nè crisi di identità.

E adesso… non vi sentite meglio?

Frollini al caramello muscovado
Autore: 
Porzioni: 35 biscotti
 
Cosa vi serve
  • 90 gr di zucchero di canna (qualità Demerara)
  • 25 gr di panna
  • 175 gr di burro
  • 25 gr di zucchero Muscovado
  • 275 gr di farina 00
Mettiamoci al lavoro
  1. Caramellate lo zucchero a secco, ovvero mettete sul fuoco una padella e appena è calda versate un cucchiaio di zucchero (Demerara), lasciandolo caramellare completamente (lo zucchero deve sciogliersi e deve perdere qualsiasi traccia di granularità)
  2. A questo punto aggiungete un altro cucchiaio di zucchero e via così - ci vuole pazienza - fino a che non avrete caramellato tutto lo zucchero (sempre il Demerara).
  3. Nel frattempo portate quasi a bollore la panna, aggiungetela al caramello, togliete la padella dal fuoco e mescolate.
  4. E' importante non unire al caramello elementi freddi per non farlo indurire subito. Scaldate leggermente il burro e unitelo a pezzetti nel caramello, poco per volta, mescolando bene.
  5. Fate raffreddare completamente il composto ottenuto.
  6. Una volta raffreddato, versate il caramello in una ciotola, unite la farina, lo zucchero Muscovado e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo (risulterà piuttosto sabbioso ed è giusto così)
  7. Stendete il composto ottenuto su una teglia copritelo con la pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per mezza giornata.
  8. Togliete l'impasto dal frigo, mettetelo tra due fogli di carta forno e stendetelo con un mattarello ad uno spessore di 1 cm circa
  9. Ricavate dei biscotti della forma che preferite e infornateli a 180 C° per circa 15 minuti, su una teglia coperta da carta forno .
  10. Tolti dal forno, spolverizzateli con altro zucchero di canna.

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Fettine alla mandorle by Luca Montersino

Ed ecco una nuova ricetta di biscotti che finirà tra i biscotti da regalare a Natale (vi prego di ricordarmelo a tempo debito che sennò tanti saluti!)
Sono di quelli che diventano più buoni se riesci a resistere e li tieni in una scatola di latta per un paio di giorni. Allora quando li sgranocchi senti il profumo del burro, l’aroma della vaniglia e il gusto delle mandorle tostate.
P.S. Ad oggi l’unico modo che ho trovato per conservarne un discreto quantitativo in una scatola di latta per più di due giorni è stato di produrne tanti! #sapevatelo ^___^


INGREDIENTI 
400 gr burro
160 gr zucchero a velo
65 gr uova intere
480 gr farina 180W
200 gr mandorle tostate in granella
1 baccello vaniglia
1 gr sale

Per prima cosa fate tostare le mandorle. Ho cercato consigli sul www e alla fine ho deciso di tostarle in una padella antiaderente (in alternativa potete passarle in forno). Tenetele sul fuoco fino a quando non cominciano a prendere colore, senza esagerare, mi raccomando. Fatele raffreddare e poi tagliuzzatele fino a ridurle in granella.
Lavorate il burro morbido con lo zucchero, il sale e la vaniglia utilizzando la foglia della planetaria.
Unite a filo l’uovo sbattuto e poi la farina. Completate l’impasto aggiungendo la granella di mandorle tostate.
Modellate l’impasto fino a dargli una forma rettangolare: avete presente i regoli che si usavano a scuola da piccoli? Dategli un’altezza di 4 cm circa. L’impasto è piuttosto morbido, fatelo raffreddare in frigo per bene (io l’ho preparato alla sera e l’ho lavorato il giorno dopo). Riprendete l’impasto dal frigorifero e tagliatelo in tante fettine (come si taglia il salame, tanto per capirci) spesse poco meno di mezzo centimetro. Preriscaldate il forno a 180 gradi e fate cuocere per circa 15 minuti.

La ricetta è tratta da “Croissant e biscotti” di Luca Montersino. Solo una segnalazione su una “svista” piuttosto grave riportata nel procedimento. Ad un certo punto si dice di aggiungere la panna (non prevista tra gli ingredienti) anzichè le uova. Insomma, mica bello, no?

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