Un coperchio di pasta brisè

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Capita di trovarsi in mezzo a certi giorni in cui la memoria fa la voce grossa e i ricordi tornano a farsi immagini. E ti manca un po’ il fiato.

Succede se ripensi alla ribollita di Luca e a quei giorni che era come avvicinare l’occhio ad un caleidoscopio, che finivi per scoprire mondi interi.

Non ci sono antidoti e non ci sono trucchi. C’é solo quella cicatrice che sente il tempo e ogni tanto brucia.

In una serie di sali e scendi che mi vengono a mente le montagne russe, mi sono detta che usare la scolorina, come quando si sbaglia parola, non é una strada percorribile e per una ragione in cui credo, ma che non riesco a spiegare, mi sembra una cosa di cui essere orgogliosa.

Lasciare per strada frammenti di sè non é mai un buon affare, nemmeno quando diventano taglienti come schegge. E delle ferite e dei cerotti non bisogna avere paura.

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Cercavo qualcosa di buono e di bello. Qualcosa da mangiare con gli occhi.

Ho percorso chilometri e chilometri e poi ho scoperto A Subtle Revelry.

Voi leggete qui sotto. Ci trovate Sweetie che prova a spiegarvi come intrecciare la pasta brisè. Non ci capirete nulla, ma non è colpa vostra. Per le istruzioni passo passo, dove basta guardare le figure, cliccate qui.

E con questo, buon inizio di settimana.

3.0 from 1 reviews
Un coperchio di pasta brisè
Autore: 
Porzioni: 6 coperchi
 
Cosa vi serve
  • 200 gr di farina
  • 100 gr di burro freddo a cubetti
  • 50 ml di acqua freddissima
  • un pizzico di sale
  • Per spennellare:
  • 1 uovo
  • zucchero
  • cannella
Mettiamoci al lavoro
  1. Mettete nel mixer la farina, il burro a pezzi freddo di frigo e un pizzico di sale.
  2. Frullate il tutto fino ad ottenere un composto dall’aspetto sabbioso e farinoso.
  3. A questo punto, aggiungete poco alla volta l’acqua fredda fino ad ottenere un impasto compatto, sodo ed abbastanza elastico.
  4. Avvolgete l’impasto nella pellicola e tenete a riposo in frigorifero per almeno 2 ore.
  5. Stendete la pasta a 2-3 mm, cercando di mantenere la forma di un rettangolo.
  6. Ricavate delle strisce di 1/1,5 cm di larghezza e stendetele una accanto all'altra su un foglio di carta forno, mantenendo qualche mm di distanza.
  7. A questo punto prendete l'estremità della prima striscia e ripiegatela su sé stessa. Procedete in questo modo, una striscia si e una no.
  8. Dopo aver piegato tutte le strisce dispari, prendete una striscia è distendetela perpendicolarmente sulle strisce, in modo da farle toccare le strisce piegate.
  9. Allungate nuovamente le strisce che avete piegato così da formare il primo intreccio: la striscia disposta in orizzontale si alternerà con le strisce verticali formando una trama.
  10. Procedete piegando su sé stesse le strisce pari portandole all'indietro.
  11. Di nuovo, inserite una striscia orizzontale e andate avanti così formando il reticolo.
  12. Lavorate prima una metà, quella verso l'alto, e poi ripetete le operazioni nella metà inferiore.
  13. Siccome sono certa di essermi spiegata malissimo, vi consiglio di guardare qui: http://asubtlerevelry.com/pie-crust-mug-toppers
  14. A questo punto con un tagliapasta ricavate il coperchio del diametro della tazza che volete coprire.
  15. Spennellate la pasta con l'uovo sbattuto e cospargetela con lo zucchero al quale avrete aggiunto della cannella.
  16. Preriscaldate il forno a 180 gradi e cuocete per 15 minuti circa o fino a quando la pasta non prenderà una leggera doratura.

 

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8 pensieri su “Un coperchio di pasta brisè

  1. Megarahwitch/La Strega

    Un lavorino di fino, eh!
    E il sito che hai linkato è veramente un gioiellino, non c’è che dire.

    Queste giornate uggiose sembrano fatte apposta per dare adito alla malinconia; se non si sta attenti, si rischia di bruciare un weekend nella tristezza! Molto meglio il paciugo. 😉

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  2. Francesca Palmieri

    Capisci perchè ti sento vicina, perchè mi piaci? Usi la parola “scolorina”, non ti sembra, tra i tanti, un validissimo motivo?
    Sono esperta di cicatrici, ferite, cerotti, bende, Citrosil… adesso mi vedi colorata di arancione zucca, ma non è stato sempre così… e mi viene da pensare che forse la serenità si raggiunge proprio dopo le montagne russe, la perdita di equilibrio, la paura del vuoto, lo stomaco sottosopra, le lacrime agli occhi per le emozioni…
    Ma non divaghiamo, non sia mai che distolga l’attenzione dalla tuo splendido coperchio. L’ho sempre voluto e immaginato così. Fitto, ciccioso, spesso, dorato. Proverò a capirci, mi concentro, mi impegno… giuro, lo faccio.
    Lo voglio fare.

    Rispondi
    1. Sweetie Autore articolo

      Sai cosa mi hai fregato sul serio? Credere fermamente e con tutto il cuore di aver trovato quella serenità.

      Ad ogni modo, sappi che aspetto una tazza di tè 🙂

      Rispondi

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