E’ un periodo in cui la ricetta e le parole che scrivo a vanvera, come fossero un contorno tra gli ingredienti e il come si prepara, non si parlano quasi.
Infilo la mano nell’archivio di Sweetie’s Home, pescando le poche ricette che avevo preparato qualche settimana fa, come giocare alla pesca. La verità è che mi manca il tempo.
A dire il vero sto anche cercando di tenere me fuori da ricette e biscotti, perché forse frega niente a nessuno di quello che penso, mentre metto insieme una marmellata di pere cotogne. O forse semplicemente, sarebbe meglio fermarsi un momento prima di.
Raccolgo i pensieri sparsi di questi giorni e alcuni si rincorrono e restano lì a fissarmi. Io che non so abbracciarmi, dovrei imparare a volermi un po’ di bene. A trattarmi con quella cura che metto quando setaccio la farina. A darmi tempo, come quando aspetti che il burro diventi morbido perchè metterlo nel microonde non é la stessa cosa.
Sono giorni di pioggia fitta, giorni con l’anima bagnata fradicia che devi strizzarla e metterla ad asciugare. Possibilmente al sole.
Rileggo e mi dico che qui sopra, di nuovo, c’è troppo di me. Facciamo che a tenermi fuori, ci riprovo la prossima volta, intanto vi lascio in compagnia della prima marmellata della mia carriera.
A guardarla da lontano, non vi sembra quasi un sole?
- pere cotogne
- zucchero
- bacca di vaniglia
- (considerate 400/450 g di zucchero semolato per ogni chilo di pere cotogne pulite)
- Lavate accuratamente le pere cotogne e mettetele in una pentola capiente coperte d'acqua, senza sbucciarle.
- Portate ad ebollizione e fatele cuocere per 15/20 minuti da quando l'acqua inizia a bollire.
- Togliete le pere dal fuoco e mettetele in uno scolapasta a far raffreddare.
- Eliminate la buccia, privatele del torsolo e tagliatele a cubetti piccoli.
- Passate i pezzetti di pere in un passaverdure, è un lavoraccio, ma dà i suoi frutti
- A questo punto pesate la frutta e calcolate il peso dello zucchero che vi servirà.
- Trasferite in una pentola la polpa di pere e aggiungete lo zucchero e la bacca di vaniglia.
- Fate cuocere di nuovo a fuoco lento per 30/40 minuti, mescolando con un cucchiaio di legno.
- Versate la confettura di pere cotogne in vasetti che avrete precedentemente sterilizzato.
- Chiudeteli e metteteli su un piano a testa in giù affinché si formi il sottovuoto che consentirà alla vostra confettura di pere cotogne di conservarsi a lungo (io ho saltato quest'ultimo passaggio dal momento che ho prodotto due barattolini che sono stati consumati ... rapidamente ...)
Ciao Manuela, il tuo stato d’animo che descrivi assomiglia tanto al mio di questi giorni…ma che dico purtroppo mesi! Secondo me metti nelle tue ricette quel q.b. di te che serve per farti voler bene! E come quando nelle ricette c’è scritto q.b. e tu ti chiedi, bilancia alla mano, ma quanto mai sarà, non è nè troppo nè troppo poco: tu la dose l’hai saputa indovinare, credimi!
Valentina
Oddio il q.b.!!! Io che non so cucinare odio profondamente quel q.b. che non so mai da che parte prendere! 😀
Ti abbraccio forte! ^^
Capisco tutto…io corro, corro e corro…corro per tutti e non mi fermo per me…mi manca me stessa. Molto.
La confettura è una botta di sole, fa bene al cuore starsela a guardare perchè sembra estate e sa di libertà: bravissima!!!
Un bacio, Tatiana
Ci diamo alla produzione su scala industriale? 😀
BUONA!!!
Direi che a gardarla da lontano, ma anche da vicino, mi sembra proprio uno splendore … che fa pure rima!!! 🙂
questa è la mia marmellata che mi piace tanto++++++++PERA E CANNELLA GIA’ DICE TUTTO
OTTIMA DIREI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
assago
E’ proprio quella TE che cerco e voglio. Senza, non sarebbe lo stesso. Come quelle ricette che omettono ingredienti ma diciamolo, magari sono pure buone, ma non complete.
Però ci si può un pò nascondere. Magari dentro un vasetto come questo, oppure tra le mandorle di un biscotto o dietro un uovo. Forse funziona.
Ho fatto la mia prima marmellata poco prima di te, un mesetto fa. Che soddisfazione. Perchè si aspetta tanto a fare alcune cose?
Se vuoi qualche raggio di sole che ti asciughi, passa da me. Ne sto facendo scorta, c’è ancora posto in dispensa…
Mi ricordo quella tua prima marmellata che eravamo quasi ai fornelli insieme. Raggio di sole…. Ok… Passo da te… Tipo che trovo Ulisse sulla soglia? 😀
Sono cuoca nel nostro agriturismo di famiglia e come tutti gli anni mi ritrovo a voler arricchire la mia conoscenza sul fare le marmellate. È bellissimo specchiarsi nell’anima di una persona come te e sentire che le tue emozioni abbracciano le mie facendo accelerare il battito del mio cuore. Realizzando che non ne avremmo abbastanza neanche di giornate di 48ore, sono d’accordo sul fatto che avremmo bisogno di tempo e amore per noi stesse. Ma non sarà, che la nostra anima si nutre pure di quel creare meravigliose ricette che parlano di noi? Cosa ne pensate?
Semplicemente grazie Manuela.
Sei grande !
Ma che tesoro che sei! 🙂