Bundt Cake

Ciambella

Potrei mentire e scrivere che la foto qui sopra sono io che sperimento inquadrature, divido lo spazio in terzi, studio parallelismi.

La verità è che appena poco più in là del bordo, non c’era più alcuna ciambella da raccontare, ma questo depone molto a favore della ciambella.

Tra la farina e il burro, nelle pieghe di questo stampo che è stato amore a prima vista, c’è che voglio tornare a New York. Partire con la valigia vuota e tornare con un paio di teglie, un tot di sorrisi, quella giusta manciata di brividi, millanta foto e tanta strada nelle gambe.

Ho già la colonna sonora, sto solo aspettando di camminarci attraverso.

Bundt Cake - Recipe

Torno alla buona abitudine di scrivervi la ricetta sulla foto perchè questa dovete stamparla e attaccarla al frigorifero.

E poi farla. Tipo adesso, sarebbe una buona idea.

Perché sono certa che avete tutto quello che serve per, perché domani è domenica e perché la colazione è una cosa seria.

Come solo la merenda.

5.0 from 1 reviews
Ciambella
Autore: 
Prep time: 
Cook time: 
Total time: 
 
La ricetta è tratta da http://vanigliacooking.blogspot.it
Cosa vi serve
  • 450 gr farina 00
  • 3 uova
  • 200 gr zucchero semolato
  • 120 gr burro morbido
  • 1 bicchiere e mezzo di latte
  • 1 bustina di lievito
Mettiamoci al lavoro
  1. Sbattete le uova e lo zucchero con la frusta o nella planetaria a bassa velocità.
  2. Unite il burro morbido, la farina e lievito. In ultimo aggiungete il latte a filo.
  3. Trasferite l'impasto in un teglia a ciambella da 28 cm di diametro, imburrata e infarinata,
  4. Fate cuocere in forno già caldo a 180 gradi per 40 minuti.

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10 pensieri su “Bundt Cake

  1. Francesca P.

    Questo è un colpo basso, Manu. Mi parli della voglia di New York, io che la nomino almeno una volta al giorno… da anni. Mi parli di teglie, sorrisi e brividi… quello per cui vale la pena vivere, insomma… 🙂
    Sappi che sono rimasta impigliata tra le trame della stoffa grezza, attaccata allo spigolo di quel cornicione di bontà, immaginando la metà mancante e nascondendomi nei buchini della torta… sognando di finire presto di nuovo nella tua valigia, perchè lì sto bene.
    ps: sono stata tutta ieri sera a scrivere ricette sulle foto e a provare una cosa tipo 3518 font… uno dei passatempi più belli! 🙂
    pps: la parola “brividi” mi fa inevitabilmente venire in mente una delle mie canzoni preferite degli ultimi 10 anni… conosci e ascolti i Baustelle? E’ una domanda importante, questa… 😛

    Rispondi
    1. Sweetie Autore articolo

      Lo so. E ti assicuro che New York è proprio tutta quella roba lì messa insieme, almeno per me. Tutto un concentrato di energia che ti toglie il fiato. Che non devo nemmeno chiudere gli occhi per vedermi passeggiare sull’High Line, seduta a gambe incrociate tra le corsie di Barnes & Noble o a cercare di fermare le onde di Coney Island in uno scatto.
      ps: i font creano dipendenza. Ho perso il conto delle ore spese su http://www.dafont.com/…. lo conosci? 🙂
      pps: sono nella lista dei to-do-assolutamente come fossero LA ricetta dei biscotti che appena leggi il titolo dici “deve essere mia” Ogni tanto si affacciano, ma questo è chiaramente un segno. Facciamo che oggi sbircio su iTunes e mi ci dedico 🙂

      Rispondi
      1. Francesca P.

        Ecco, per tutto il giorno penserò all’immagine delle onde… e alla stazione di New York! 🙂
        Bene, la risposta che mi hai dato al pps mi è piaciuta… quindi devi ancora scoprire, emozionarti, sospirare… se hai bisogno di una guida baustellosa sono qui, sono molto preparata. Qualcosa mi dice che ti resteranno addosso come miele e che adorerai quanto me la voce di Rachele, che è come cioccolato fondente…
        Comunque, a proposito di brividi, dico solo un titolo: “La canzone del parco”, primo album, tra i più belli, che si sente che è il primo, più acerbo, ma pieno di perle. Da ascoltare ad occhi chiusi, mi raccomando.
        ps del ps: il signor Dafont lo conosco, diciamo pure che lo tampino da parecchio e mi avrà preso per una stalker! 😀

        Rispondi
    2. Alessandra

      Ciao! Mi piace molto il tuo blog! Posso chiederti una cosa.. come si fa ad ottenere la forma dello stampo cosi’ ben definita sulla Bundt Cake? Grazie!

      Rispondi
      1. Sweetie Autore articolo

        Ciao e benvenuta da queste parti!
        Sicuramente aiuta avere uno stampo di qualità. Il mio stampo (ci sono affezionatissima) l’avevo preso a New York ed è della Nordic Ware, lo trovi anche qui comunque, sicuramente su amazon. Io poi imburro bene tutto l’interno, lo infarino e poi lo picchio in modo da eliminare tutta la farina in eccesso

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  2. Miu

    Sì, devo dire che lo spazio è stato ben suddiviso (in terzi), che i parallelismi son stati più che studiati, che l’inquadratura è da Oscar… e dato che la trovo preparata, mi piacerebbe interrogarla a sorpresa, signorina. u_u
    Venga! Suvvia, sarà veloce e indolore, poche domande e potrà tornare a posto.
    1) Qual è la radice cubica di 734?
    2) Come si calcola la circonferenza di una Bund Cake?
    3) Come si calcola l’apertura circonflessa dei ogni singolo angolo che viene a formarsi nella parte interiore del buco centrale della Bund Cake?
    4) Quanto sono alta?

    Naturalmente se saprà rispondere a tutte le domande vincerà un viaggio a NY! u______u
    Qualora dovesse rispondere solo alla metà delle domande vincerà un pratico kit “Sogna New York (e le miglia che vi dividono)”. Se non dovesse rispondere ad alcuna domanda dovrà cedere la metà della Bund Cake in suo possesso a chi saprà prendersene cura con gusto: me! u_u

    Ha 18 secondi per provare a vincere un viaggio a NY!
    Al mio tre, due, uno…

    Rispondi
    1. Sweetie

      Con tutto il tempo che ho impiegato a ritornare qui, direi che ti sei guadagnata la prima ciambella e pure la seconda!
      Sei di quel matto che mi piace, sappilo 🙂

      Rispondi
  3. Maimie

    Gli stampi nordic renderebbero irrestibile pure una torta di sassi.
    Ma questa racchiude la magia della semplicità; me la segno, ché per una volta mi semplifico la vita.

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