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Fac-simile di Krumiri

Sono capace di perdere la cognizione del tempo, ma anche un pò quella dello spazio, se devo scegliere un quaderno. L’unica certezza sono i quadretti a 5 mm. Se poi – facciamo un esempio – devo scegliere la Moleskine che adesso trovi nera – gialla – rossa – rosa – viola – verde dimenticatevi pure le leggi che governano lo spazio-tempo, chiudetele in cassaforte e buttate via la chiave.

Si direbbe che io sia una persona molto riflessiva, eccessivamente riflessiva, di quelle che ogni decisione manco fosse la svolta della vita. Si direbbe, appunto, se non fosse che mi basta vedere una foto su Pinterest per organizzare su due piedi un viaggio a Lucerna. Oppure un week-end a Trieste. Un pò come quando ho deciso che non potevo non andare a Brugge.

Deve esserci un nome che spiega tutto questo, ma non sempre le parole sono sufficienti per.

Nella scelta degli esperimenti che vi propongo qui dentro, di norma seguo la seconda strada. O meglio, se decido a priori di preparare una ricetta faccio mille ricerche, interrogo il sig. Google manco fosse una spia, sfoglio libri su libri. Ma se mi capita davanti agli occhi una ricetta che mi piglia al cuore, neanche il tempo di leggerla tra le righe e già mi trovate in cucina con gli ingredienti pesati e le mani in pasta.

Di norma, è quando ho passato il punto di non ritorno che mi accorgo di aver perso qualche riga significativa, di quelle per intenderci che ti dicono che puoi preparare la ricetta, ma solo dopo una ventiquatt’ore non stop di lavora-impasta-attendi-riprendi-pazienta-inforna. Vale a dire, hai scelto di preparare un delirio, ma ormai è fatta.

Oppure scopro che non è proprio quello che mi ero immaginata. Tipo questa ricetta qui.

Bellissimi i krumiri!” Mi dico, faccia a faccia  con la ricetta.

Non fosse che la ricetta originale dei krumiri doc, come tradizione comanda, non prevede l’utilizzo della farina di mais e che l’impasto della ricetta che mi ha colpito al cuore e che vi sto raccontando, richiede come minimo una sac-a-poche in tessuto che io non ho o meglio ancora uno spara biscotti.
E’ così che i miei krumiri v.1.0 hanno perso le righe.

E quindi un pò te la leghi. E a quel punto ti scateni nella ricerca della ricetta dei veri krumiri, e ti dici che è arrivato il momento dello spara biscotti. Tutto questo mentre i biscotti sono già in forno. Naturalmente.

Fino a quando, la cucina non comincia a riempirsi di un profumo che mancano le parole per. E pazientando il minimo necessario per non scottarsi la lingua scopri che questo impasto è una vera scoperta, che la farina di mais dona quella consistenza che solo la farina di mais, che la vaniglia è la morte sua e che non avranno le righe, ma sono una bontà.

Ecco, da me funziona così.

4.0 from 1 reviews
Quasi dei Krumiri
 
Cosa vi serve
  • 150 gr di farina gialla finissima
  • 150 gr di burro morbido
  • 105 gr di farina 00
  • 80 gr di zucchero
  • 30 gr di tuorli
  • i semi di mezza bacca di vaniglia
Mettiamoci al lavoro
  1. Lavorate il burro nella planetaria fino a renderlo cremoso, aggiungete metà dei due tipi di farina, lo zucchero, la vaniglia, i tuorli e quando l'impasto risulterà omogeneo, la farina rimasta.
  2. Formate i crumiri utilizzando una sac-a-poche con una bocchetta rigata (del diamtero di 10-12 mm) su una teglia rivistita di carta forno e cuocete a 170 gradi fino a colorazione (per me 20 minuti)
Note
Non è conveniente usare una sac-a-poche di quelle usa getta dal momento che l'impasto resta abbastanza consistente. L'ideale è usare uno spara biscotti oppure, come ho fatto io, formate a mano dei piccoli cilindri che ripiegherete leggermente per dare la classica forma dei krumiri

Avete visto nella foto che ciotolina bellerrima? L’ho trovata in un mercatino di Lucca, se volete saperne di più guardate qui!

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Frollini friabili

Non so dire se in questa ricetta qui, mi sia divertita di più a preparare i biscotti o a scattare le foto.

Alla ricerca di nuovi spazi, buoni per sistemare un tavolo un pò più grande e avere modo di girarci intorno, il balcone del soggiorno si è guadagnato il ruolo di nuovo set fotografico. Peccato che il balcone non sia tanto grande e quindi i biscotti stavano sul balcone, mentre io stavo in soggiorno.

Esatto, in soggiorno con tutte le finestre spalancate. E’ così che mi ha trovato il Muso sabato mattina: chiusa in soggiorno per evitare che in casa facessero capolino i pinguini, con le finestre del balcone spalancate, i biscotti che prendevano aria e io con addosso il piumino.

I gatti, sagaci, si erano dati alla macchia.

In ogni caso, e questo è ciò che conta più di tutto, i biscotti sono una delizia. Ho pensato fossero una buona idea per iniziare col piede giusto questa nuova settimana. La ricetta suggeriva di inzupparli nella cioccolata calda. Io non ho avuto modo di sperimentare, ma a naso mi sembra una buona idea. Ci provate voi e mi fate sapere?

La ricetta è tratta da “Frollini” di Maurizio Santin, edito da Guido Tommasi Editore

4.5 from 2 reviews
Frollini friabili by Maurizio Santin
Autore: 
 
Cosa vi serve
  • 400 gr di farina
  • 250 gr di burro morbido
  • 140 gr di zucchero a velo
  • 3 tuorli
  • 1 uovo
  • la buccia grattugiata di un limone non trattato
  • un pizzico di sale
Mettiamoci al lavoro
  1. Nella planetaria o con le fruste elettriche, lavorate il burro morbido con la buccia del limone e lo zucchero fino ad ottenere un composto ben montato.
  2. Aggiungete, uno alla volta, i tuorli e l'uovo. Quando l'impasto comincia a diventare omogeneo, aggiungete la farina setacciata e il sale.
  3. Create delle "esse" con un sac-à-poche direttamente su una teglia rivestita con carta forno.
  4. La ricetta dice solo di cuocere i biscotti a 170 gradi fino a colorazione. Io ho impostato inizialmente 15 minuti poi ho aggiunto altri 5 minuti di cottura, fino a quando i bordi delle esse non hanno cominciato a prendere un leggero colore

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