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Un pensiero dolcissimo per le feste: sablè al cacao!

Non è incredibile?
A meno di ventiquattr’ore dall’ultimo post mi ritrovo qui, di nuovo, con una ricetta tutta infiocchettata e impacchettata, pronta per diventare un pensiero dolcissimo da preparare e regalare per questo Natale.
La ricetta è davvero semplicissima e si prepara in un attimo. L’ho trovata qui: http://lacucinadiadina.blogspot.com ed è firmata Pierre Hermè, maestro pasticcere di Parigi evidentemente illuminato dal divino.
Inforni e in cinque-minuti-cinque ti ritrovi la cucina che profuma di cioccolato e a quel punto tocca solo mettersi di impegno (tanto impegno) per resistere alla tentazione di entrare in modalità “uno tira l’altro”.
Solita avvertenza che vale per tutti i biscotti burrosi e cioccolatosi: creano dipendenza!

INGREDIENTI (per circa 15 sablé)
130 gr di farina
15 gr di cacao amaro
125 gr di burro morbido
50 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale
1 albume

Setacciate la farina con il cacao. Mescolate bene il burro sino a renderlo cremoso, aggiungete lo zucchero a velo passato al setaccio e il sale. Amalgamate bene il composto finché sarà omogeneo.
Sbattete leggermente l’albume e versatene un cucchiaio e mezzo nel composto, sempre mescolando.
Incorporateci poco alla volta la farina e il cacao passati al setaccio e amalgamate il tutto (non esagerate nella lavorazione dell’impasto).
Rivestite una placca con carta forno, versate il composto in un sac à poche con un beccuccio a stella largo circa 8 mm e premendo bene formate delle esse.
Preriscaldate il forno a 180 gradi e infornate per circa 12 minuti. Lasciate raffreddare prima di servirle o impacchettarle! 🙂

In chiusura una confessione dell’autrice.
Erano settimane che bramavo all’idea di poter usare il mirabolante e straordinario stampino “HomeMade Cookie & Bread” di cui favorisco foto qui sotto. L’ho comprato diverso tempo fa su Etsy, se non conoscete questo sito da perdizione, pessimi/e che non siete altro, rimediate subito!. E’ una mia vecchia passione, insieme alla carta, ai quaderni e alle penne. Di tutti i tipi. Ora ditemi, non è un amore? 🙂

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Dei cantucci e delle millanta prove! Diciamo Cantucci V1.0

Quella con i cantucci è stata una sfida lunga, che ha lasciato sul campo etti di mandorle e farina a pioggia. Non posso ancora dire di aver vinto la guerra, ma ho messo a segno una vittoria degna di nota che merita di essere pubblicizzata. Ecco quindi i Cantucci V1.0, altrimenti detti “Cantucci alla Montersino
La verità è che sono una tossica di mandorle. Granita alla mandorla, pasta di mandorle, confetti alle mandorle e naturalmente cantucci, una delle prove dell’esistenza del divino.
Dopo due polpette al sugo – ho pensato io – perchè non cimentarsi anche nella produzione di queste delizie? Perfetto. Busso alla porta del sig. Google alla ricerca della ricetta e mi si apre il mondo. Mille versioni diverse che non centrano una mazza l’una con l’altra e che dicono tutte “provami! provami!”. Ora, siccome le mandorle sono una risorsa limitata, m’è toccato fare delle scelte. Ad oggi ho sperimentato tre ricette (ognuna provata un paio di volte) e delle tre finaliste, la vincitrice è quella che vi racconto.

Qualche considerazione, ma non prendetele troppo sul serio 🙂

  • sui cantucci non bisogna lesinare con lo zucchero, è l’ingrediente che gli dona la croccantezza che li contraddistingue
  • la ricetta originale non dovrebbe prevedere il burro, io li ho sperimentati con e senza e voto per il burro (almeno per gli esperimenti fatti finora)
  • la cottura è decisiva, in questo il mio forno combinato Whirpool, che nasce come microonde e già che c’è mi regala la funzione di forno ventilato, mi ha fatto soffrire un pò

INGREDIENTI (io ho diviso tutto per 4)

360 gr burro
700 gr zucchero semolato (io ho usato lo zucchero di canna grezzo)
400 gr uova
5 gr sale
1 gr vaniglia in bacche
1 gr noce moscata
1 kg farina (debole 180 W)
10 gr lievito
500 gr mandorle tostate con la buccia

Per prima cosa preparate il burro; deve essere a pomata quindi o lo tirate fuori un paio d’ore prima oppure lo mettete nel microonde, ma stando attenti a non farlo sciogliere. Se vi scappa il momento e vi diventa liquido, usatelo per fare qualche cosa d’altro. Oh, così dice Montersino. Dalla mia, posso dirvi che la prima volta era fuso, la seconda a pomata e il risultato sull’impasto è stato evidente.
Montate con la frusta il burro a pomata e lo zucchero.
Sbattete le uova e unitele a filo, dando il tempo all’impasto di assorbirle per bene. Aggiungete la vaniglia e la noce moscata.
Setacciate la farina e aggiungeteci il sale  e il lievito. In una ciotola capiente, unite la farina all’impasto, amalgamate il tutto e in ultimo aggiungete le mandorle.
Mettete un bel pò di farina sulla spianatoia, prendete con una spatola una parte del composto e formate un filoncino, e così via con il restante impasto.
A questo punto non ci resta che cuocerli. I cantucci sono i biscotti più biscotti che esistano nel senso che sulla cottura richiedono il bis! Altrimenti che bis-cotti sarebbero? Ok, la finisco 🙂
La ricetta prevede di cuocere i filoncini in forno già caldo a 175° per 15 minuti, con il mio forno sono andati per 30 minuti. Fate comunque la prova dello stuzzicadenti: sono pronti quando lo stuzzicadenti esce pulito.
Terminata la prima fase di cottura lasciateli raffreddare e poi tagliateli in diagonale. Una volta tagliati, per tostarli e dargli quella croccantezza tipica, infornateli di nuovo a 175°, 5 minuti per lato.