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Vellutata di cavolfiore

Vellutata di Cavolfiore (42)

Trova una scala a chiocciola in ferro battuto, sali un gradino alla volta e fermati a guardare i tetti di Roma.

Nelle ore centrali del giorno, quando la luce è calda e la strada di sotto è chiassosa. Oppure di notte, sotto una pioggia fine, con la luce dei lampioni qua e là e poche chiacchiere in lontananza.

Racconta sogni a voce alta, compra del tè che profuma di fragola e rabarbaro e pensa a un menù colorato, cremoso e croccante.

Fai spazio al prossimo viaggio – che ormai ci siamo – alla sciarpa bordeaux che metterai in valigia e a un tot di parole li in mezzo.

É un autunno di vellutate e biscotti, burro di arachidi e cavolfiore come fossero sinonimi e contrari, incontri e parole che diventano occhi.

Alla fine toccherà riconoscere che hai ragione tu. Se ti piace, basta quello no?

Vellutate

PS E se vi piace l’idea di un autunno cremoso, guardate anche qui:

Vellutata di cavolfiore
Autore: 
 
La ricetta è tratta dal blog http://www.latartemaison.it
Cosa vi serve
  • 450 g di cavolfiore
  • 500 g di latte intero
  • qualche fetta di pancetta affumicata
  • 1 cipolla piccola
  • 15 g di burro
  • sale e pepe
Mettiamoci al lavoro
  1. In una padella capiente fate soffriggere con una noce di burro la cipolla tritata finemente. Versate il latte e portatelo ad ebollizione.
  2. Aggiungete il cavolfiore a pezzetti e fatelo cuocere per 20 minuti a fuoco medio, fino a quando non sarà cotto.
  3. Toglietelo dal fuoco e passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema. Assaggiatela e aggiustate di sale.
  4. In una padella fate rosolare le fette di pancetta e aggiungetele a pezzetti sulla crema con una spolverata di pepe.
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Polpette di cavolfiore

Frittelle di broccoli e parmigiano reggiano

Per certe cose serve tempo.

Serve tempo per imparare a raccontarsi, senza avere paura di sentire la propria voce che attraversa l’ombra di un dolore che ha lasciato il segno. E il segno resta, ma forse solo da li si ricomincia.

Serve tempo per abbassare le difese e concedersi spazi, gustarsi il viaggio e sentire i sapori.

Serve tempo per diventare grandi, guardarsi allo specchio e quasi piacersi e imparare perfino a mangiare il cavolfiore.

E se scoprite pure voi di avere un debole per il cavolfiore – meglio tardi che mai – ecco qualche altra idea:

PS E comunque, cotto al vapore e condito con un filo di olio buono e un pizzico di fleur de sel, é buono tanto quanto

Polpette di cavolfiore
Autore: 
 
Cosa vi serve
  • 1 cavolfiore
  • 40 gr di formaggio grattugiato
  • 2 uova
  • prezzemolo
  • farina q.b.
  • pangrattato q.b.
  • noce moscata
  • olio
  • sale
  • pepe
Mettiamoci al lavoro
  1. Dividete il cavolfiore a cimette e cuocetelo al vapore.
  2. Toglietelo dal fuoco senza esagerare con la cottura, aggiustate di sale e pepe e schiacciatelo con una forchetta.
  3. Raccoglietelo in una terrina, amalgamatelo con un uovo (valutate voi se serve un uovo intero), il formaggio grattugiato, il prezzemolo tritato, un pizzico di noce moscata e aggiungete tanto pangrattato quanto serve per ottenere un composto abbastanza fermo.
  4. Formate delle crocchette, infarinatele leggermente, passatele nel restante uovo sbattuto e poi nel pangrattato, meglio se non troppo fine.
  5. Friggetele in abbondante olio bollente e asciugatele su carta assorbente da cucina.
  6. Servitele subito ben calde.

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