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Frittata ricotta, porri e Gruyere per il Meat Free Monday

Frittata porri, ricotta e Gruyere

Questa deliziosa frittata ha dovuto mettersi in coda e aspettare con pazienza il proprio turno.

Avrei dovuto raccontarvela per il Meat Free Monday della scorsa settimana, ma poi all’ultimo si è messa in mezzo la vellutata di topinambur e – come si dice in questi casi – ciccia (a proposito, avete provato la vellutata?)

Certo, con il tempaccio che c’è oggi (neve a Milano) niente sarebbe meglio di una vellutata, però dopo il bidone della scorsa settimana, chi glielo dice alla frittata che deve aspettare ancora?

Temendo una ritorsione delle uova, ve la racconto a prescindere dalle condizioni meteo, anche perchè il mix ricotta, porri e Gruyere va oltre il bello e il cattivo tempo.

INGREDIENTE NR.1
A più riprese vi ho raccontato del mio amore incondizionato per il porro. Se ne avete un paio in frigorifero, non sapete che farne e la frittata proprio non vi acchiappa (state diventando esigenti!)  vi consiglio le pizzette porri, patate e feta. In alternativa andate sulla torta salata porri e ricotta: ve l’avevo raccontata a gennaio, di martedì perchè avevo sbagliato mira (ma di poco!) e aveva inaugurato la “mia” campagna Meat Free Monday.

INGREDIENTE NR.2
Poi c’è la ricotta e qui si apre una storia. C’è ricotta e ricotta. Tipo, se già non lo fate, provate a chiedere la ricotta al banco dei formaggi, anziché mettere nel carrello quella confezionata che pubblicizzano in tv. Ok, non dovete prendere il numerino e fare la fila, siete sempre di corsa e così fate prima, ma giuro che non è uguale!
E la ricotta di bufala l’avete mai provata?

INGREDIENTE NR.3
Il Gruyere invece è un formaggio svizzero a pasta dura, decisamente interessante, da non confondere con il formaggio a buchi che noi erroneamente chiamiamo groviera. Ha un sapore particolare, intrinsecamente legato alla sua regione, quasi fruttato che a seconda della stagionatura (dai 5 ai 12 mesi) può variare dal dolce al piccante.

Ora che abbiamo tutto e che vi ho annoiato a sufficienza, veniamo alla nostra frittata.

Frittata porri, ricotta e Gruyere

Inutile fare della facile ironia e dire che una frittata sa prepararla chiunque, col cavolo! La frittata non deve essere quella specie di mattone indigeribile che se ti distrai un attimo rischi di confonderla con una spugna rinsecchita.

Va un pò coccolata, cotta in padella molto lentamente o meglio ancora in forno e insaporita con i giusti ingredienti.

Quindi mettiamoci al lavoro. Laviamo le uova (mi raccomando, fatelo sempre), rompiamole con sentimento e prepariamo questa frittata!

La ricetta è tratta dal numero 59 di Donna Hay Magazine

4.0 from 2 reviews
Frittata ricotta, porri e Gruyere
Autore: 
Porzioni: 2
 
Cosa vi serve
  • 25 gr di burro
  • 1 porro tagliato finemente
  • 100 gr di ricotta
  • 3 uova
  • 60 ml di latte
  • 30 gr di Gruyere grattuggiato
  • sale e pepe q.b.
Mettiamoci al lavoro
  1. Fate sciogliere il burro in una padella, aggiungete i porri tagliati finemente e fate cuocere per 3-5 minuti o fino a quando non cominceranno a prendere colore.
  2. Togliete la padella dal fuoco e aggiungete la ricotta.
  3. In una ciotola capiente unite le uova, il latte e il Gruyere grattuggiato e aggiustate di sale e pepe.
  4. Distribuite i porri e la ricotta in una teglia o in cocotte mono-porzione e versateci sopra il composto con le uova.
  5. Cuocete in forno già caldo a 180 gradi per 25 minuti circa.
  6. Servite con un'insalata, spolverizzando con altro formaggio.

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Risotto alla melagrana mantecato al Gruyere

Originario della lontana Persia, il melograno è una pianta che nei secoli ha attraversato tutte le culture, portandosi dietro leggende e miti e comparendo in numerosi racconti e simboli.

Faccio finta di saperla lunga, ma fino all’altro giorno ne sapevo poco o niente. Nemmeno dire che sapore avesse, fino a quando un’amica non si è presentata a casa con tre frutti in una busta di carta e ha cominciato a raccontarmi che aveva una ricetta per il pollo alla melagrana che non potevo non provare.

Arrivati a questo punto, la grave forma di dipendenza che ho maturato verso il Gruyere ha fatto il resto.

Dopo essermi iscritta al contest promosso da Formaggi dalla Svizzera e dal blog Peperoni e Patate che chiedeva di reinventare delle ricette della tradizione italiana utilizzando i formaggi svizzeri, mi sono lanciata in una serie di esperimenti che hanno segnato l’inizio della fine.

L’ultimo esperimento è questo risotto che ti stupisce per la melagrana che non ti aspetti e che ti conquista per quel retrogusto che solo il Gruyere. I vicini che mi hanno visto scattare le foto sul mio piccolo balcone milanese hanno apprezzato. E voi, che ne pensate?

E poi, per la cronaca, il succo di melograno è un’eccellente sorgente di vitamina C, è ricco di potassio e pullula di elementi antiossidanti. Ha quel colore così particolare che ci hanno battezzato pure i pastelli e le tempere e quando lo apri ti trovi davanti una meraviglia che poche cose al mondo.

Allora, lo prepariamo questo risotto?

Risotto alla melagrana mantecato al Gruyere
Autore: 
Porzioni: 2 persone
 
Cosa vi serve
  • 160 gr di riso Carnaroli
  • ½ cipolla
  • ½ litro di brodo vegetale
  • 1 melagrana
  • gruyere grattuggiato o a sfoglie sottili
  • 1 cucchiaio d'olio extra vergine di oliva
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • 1 noce di burro
Mettiamoci al lavoro
  1. Preparate il brodo vegetale.
  2. Dividete a metà la melagrana come per preparare una spremuta di arance. Spremete la melagrana lasciando da parte dei chicchi interi.
  3. Sbucciate e tritate finemente la cipolla, fatela soffriggere in un cucchiaio d'olio e quindi aggiungete il riso.
  4. Fate tostare il riso per qualche minuto poi sfumate con il vino bianco e quindi aggiungete il succo di melagrana.
  5. Sempre mescolando, portate a termine la cottura del riso aggiungendo del brodo poco alla volta.
  6. Quando il riso è pronto aggiungete una noce di burro e i chicchi di melagrana interi.
  7. In ultimo aggiungete il gruyere e fate mantecare prima di servire.

Dopo la ricetta delle Lasagne alla crema di zucca e Gruyere, ecco la mia seconda proposta per il contest La Svizzera nel piatto


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