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Buon Pancake Day!

Se siete negli Stati Uniti e vi imbattete in gruppetti più o meno numerosi che corrono per la strada con una padella in mano, cercando di far girare una frittella per almeno tre volte, non vi siete fumati l’impossibile: siete capitati nel bel mezzo dei festeggiamenti per il “Pancake Day”, la versione anglosassone del nostro martedì grasso.
Negli Stati Uniti in particolare, è una festa molto sentita, ci sono vere e proprie competizioni nelle scuole e nei villaggi. Scopo del gioco è quello di correre con una padella al cui interno si trova una frittella fredda, riuscendo a farla girare almeno tre volte durante il tragitto compreso tra la partenza e l’arrivo.
Sembra che questa tradizione risalga al XV secolo quando una donna, che stava preparando i pancake per la festa del martedì grasso, si accorse troppo tardi che le campane della chiesa stavano già suonando per la confessione. Per non perdere tempo, armata di buona volontà, finì di preparare i suoi pancake lungo la strada, di corsa con il grembiule ancora indossato.
Quale occasione migliore quindi per raccontarvi tutto quello che so sui pancake?

Dicesi pancake un piatto tradizionale dell’America Settentrionale servito durante la prima colazione, una sorta di crêpe spessa circa 12-20 mm che può essere preparata in diverse varianti. I pancake possono essere fatti con il latte, lo yogurt, la ricotta, ma in assoluto, la versione più libidinosa – questo a detta di molti eh, mica lo dico solo io – è quella che prevede l’utilizzo del buttermilk.
Ecco, il buttermilk = latticello è l’ingrediente magico.
Ma cos’è il latticello? Ingrediente degno di nota, molto utilizzato nei dolci americani, oggigiorno viene prodotto aggiungendo al latte batteri che fanno fermentare il lattosio. Aggiunge sapore, ma non solo. Per la sua acidità aiuta i lieviti ad agire, reagisce con il bicarbonato di sodio e offre quella sofficiosa leggerezza che il latte, lo yogurt o la ricotta non consentono di ottenere. Ammorbidisce il glutine nell’impasto donando una consistenza più soffice a torte, pane, biscotti e per l’appunto pancakes. Vi ho convinti? ^___^
Qui da noi lo potete trovare in alcuni negozi specializzati o supermarket internazionali (Superpolo, NaturaSi, Lidl, Todis or Eurospin)
Se non avete a portata di mano uno “spacciatore” ufficiale, potete provare a farlo in casa. Vi riporto qualche suggerimento che ho trovato in rete per produrre un latticello fai da te, non è testato, se però vi cimentate fatemi sapere!
Mescolate insieme yogurt magro e latte scremato in parti uguali aggiungendo un po’ di succo di limone. Lasciate riposare a temperatura ambiente da 5 a 15 minuti prima dell’uso ed ecco il vostro latticello (es. 250g di latte + 250 g di yogurt + 1 cucchiaino di succo di limone). In alternativa (questa è più complicata) potete montare della panna fresca tanto da farla “impazzire”. In meno di 10 minuti il burro si separa dalla sua parte liquida e si ottiene quindi il latticello (ad es. con una confezione di panna fresca da 250ml si ottengono circa 90 gr. di burro e 125 ml di latticello).

INGREDIENTI
135 gr farina
2 cucchiaini di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1/4 cucchiaino di bicarbonato di sodio
250 gr latticello
1 uovo
35 gr burro fuso
sciroppo d’acero q.b.

Funziona come per i muffin: prendete due ciotole abbastanza capienti e mescolate gli ingredienti secchi da una parte e gli ingredienti liquidi dall’altra. In una ciotola unite la farina, il sale, lo zucchero, il lievito ed il bicarbonato di sodio. Nell’altra sbattete insieme il latticello, il burro fuso e l’uovo, senza lavorarli troppo. Niente mixer, è sufficiente una frusta o un cucchiaio di legno.
Aggiungete circa la metà della miscela di farina nella ciotola dei liquidi e mescolate. Aggiungete il resto della farina e sbattete insieme il necessario per amalgamare il composto. Se possibile, lasciate riposare la pastella per qualche minuto prima di cuocere i pancake per consentire al bicarbonato di sodio e al lievito di svolgere la loro magia.
L’impasto finale dovrà essere piuttosto corposo e spesso. Una volta versato sulla padella non dovrà distribuirsi troppo o colare eccessivamente. Se dovesse sembrarvi troppo liquido (questo dipende dalla consistenza del latticello) aggiungete un po’ di farina.
Per cuocere i pancake usate una padella antiaderente su cui avrete distribuito un filo d’olio. Fate scaldare la padella lentamente, provate la temperatura versando un cucchiaino di impasto, e poi via di cottura!
Girate la pastella quando i bordi si sono asciugati e al centro si sono formate delle piccole bolle (2/3 minuti) e cuocete per altri 2 minuti dall’altro lato.
Secondo tradizione, io servo i pancake appoggiandoli uno sopra l’altro e bagnandoli con lo sciroppo d’acero. Sono buonissimi anche con la frutta: fragole, banane, mirtilli, divertitevi e fate esperimenti! Se proprio proprio proprio non vi piace lo sciroppo d’acero (?!?!?!?!?!?) spolverizzateli con dello zucchero a velo. Pleeeeeeeeeeease non mangiate i pancake con la nutella, pleeeeeeeeease.
Vabbè, fate come vi pare 😛

Per chiudere in bellezza vi riporto quello che vi avevo raccontato qui, su un’indimenticabile colazione newyorkese!

Sarabeth’s
423 Amsterdam Avenue (80th Street) New York, NY 10024

Ecco un locale perfetto per gustarsi una “colazione all’americana” o un brunch di quelli seri. Noi ci siamo passati per il breakfast e abbiamo ordinato i “Buttermilk Pancakes with Fresh Strawberries” e un succo di frutta home-made (sul menù era battezzato il “Four Flower Juice: a special blend of orange, fresh pineapple, banan and pomegranate juice”). Con questa roba qui siamo arrivati fino a cena ^___^


 

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Appunti sparsi e qualche scatto qua e là #cosa si mangia a New York?

Siamo o non siamo in un food-blog?
E quindi, eccomi qui, con un discreto carico di nostalgia, a tentare di raccontarvi per immagini alcune delle esperienze culinarie-gastronomiche che abbiamo vissuto nella mela mozzicata ^___^
Se qualcuno mi chiede: “Ma cosa si mangia a New York?”, la risposta è : ”Di tutto!”
Si trova davvero qualsiasi tipo di cucina e si passa dal food più sano e salutista alle porcherie che l’immaginazione di un povero tapino italiano, cresciuto a dieta mediterranea, non arriva a concepire nemmeno durante gli incubi più terrificanti generati dall’abbuffata del pranzo di natale.
Durante il nostro girovagare ci siamo spesso affidati ad una guida che sembra essere molto diffusa negli Stati Uniti, e che a New York trovate ovunque ed è la Zagat (www.zagat.com) Ve la consiglio, è ben fatta e comodissima da consultare perchè divide i locali per quartieri e per tipo di cucina: ci trovi dal locale di lusso che ti serve un mutuo per pagare il conto al locale che ti ricorda i telefilm visti e rivisti in TV, dove puoi fermarti per il breakfast o il brunch. Consigliatissima!

Ecco una breve carrellata su qualche ristorante

Popover Cafè
551 Amsterdam Ave. (bet. 86th & 87th Sts.) Manhattan, 10024 NY www.popovercafe.com

La caratteristica del locale sta tutta nel nome: ogni piatto viene accompagnato da un popover, ricetta (che trovate QUI) in cui mi ero imbattuta per puro caso diverso tempo fa, ben prima di scoprire l’esistenza di questo posto. Secondo voi, messo piede in terra newyorkese, potevo esimermi del far visita al popover nel suo habitat naturale? Certo che no!
Nota a piè di pagina 1: i popover che servono sono enormi e vengono accompagnati da uno spettacolare burro alla fragola che va assolutamente replicato.
Nota a piè di pagina 2: non ho resistito alla tentazione e mi sono comprata la teglia da popover. Troppo larga per passare nel mio stupidissimo finto forno che in realtà è un microonde è stata affidata alle sapienti mani del signor-taglia-ferro che l’ha limata il giusto. Come si dice su twitter #soncose

The Meatball Shop
84 Stanton Street, New York City www.themeatballshop.com/

Se siete a New York e vi coglie un irrefrenabile desiderio di polpette, questo è il posto giusto! Entrate e dopo aver guadagnato un tavolo una ragazza simpatica assai vi da in mano il menù e vi spiega come usarlo. Il menù è plastificato e su ogni tavolo ci sono i pennarelli: leggi, scegli e metti le crocette su cosa vuoi. Quale carne preferisci? Con quale condimento? Vuoi un contorno? Sotto le polpette o a parte? M_I_T_I_C_I! Se poi volete un dolce potete comporre il vostro biscotto gelato preferito! E che ci vorrà mai? Scegli il tipo di biscotto, il gusto gelato che vuoi piazzarci in mezzo e voilà, il gioco è fatto! Ah, le polpette erano buonissime ^____^

Carnegie Deli
854 Seventh Avenue, at 55th Street, 10019 NY

Fondato nel 1937, questo locale è una specie di istituzione ed è conosciuto a livello mondo per il pastrami. Ho cercato “pastrami” sul www e ho trovato questa descrizione che secondo me calza a pennello: “un panino farcito all’inverosimile con deliziosa carne di manzo”. Si tratta di carne di manzo messa in salamoia e parzialmente essiccata, e poi ricoperta di numerose spezie ed aromi come aglio, coriandolo, pepe nero, paprika, chiodi di garofano, pepe della Jamaica e semi di senape. La carne viene affumicata e cotta al vapore e poi tagliata in fette sottili utilizzate per imbottire un gustosissimo panino che sfida le leggi della gravità per quanto si sviluppa in altezza (foto di sinistra).
Nel caso, ricordate che una porzione di pastrami servita qui sfama tranquillamente due terrestri.
Nota e piè di pagina: propongono anche degli hamburger di tacchino di cui allego foto. Quando l’ho visto volevo morire, dopo che l’ho assaggiato sapevo per certo che sarei morta contenta O_o

Sarabeth’s
423 Amsterdam Avenue (80th Street) New York, NY 10024

Ecco un locale perfetto per gustarsi una “colazione all’americana” o un brunch di quelli seri. Noi ci siamo passati per il breakfast e abbiamo ordinato i “Buttermilk Pancakes with Fresh Strawberries” e un succo di frutta home-made (sul menù era battezzato il “Four Flower Juice: a special blend of orange, fresh pineapple, banan and pomegranate juice“). Con questa roba qui siamo arrivati fino a cena ^___^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Good enough to eat

483 Amsterdam Av (at 83rd Street) New York, NY 10024 http://www.goodenoughtoeat.com/

Ci abbiamo cenato una sera ed è stato delizioso. Locale e cucina di quelle che “riscaldano e sanno di casa” anche se casa sta dall’altra parte del mondo 🙂
Abbiamo gustato (cito dal loro menù) il “MEATLOAF DINNER, served with a side of gravy, mashed potatoes, and peas & carrots with fresh dill butter
Slurp!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gray’s Papaya
2090 Broadway New York, NY

Pare sia il miglior hot-dog della Grande Mela. Non ho pietre di paragone, buono era buono! 🙂

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E adesso qualche indirizzo per fare la spesa o spizzicare qualcosa di buono tra il pranzo e la cena

Magnolia Bakery
401 Bleecker St, New York, NY 10014 http://www.magnoliabakery.com/

I migliori cupcakes che abbia mai mangiato.
Li avevo provati qui da noi e avevo deciso che non erano roba per me.
Li ho provati a New York e ho scoperto che eravamo fatti l’uno per l’altro. Cupcake I love you!
Nota a piè di pagina: la goduria della crema burrosa che viene utilizzata per decorarli è inspiegabile e va al di là dell’umana immaginazione. A breve tenterò la produzione casalinga e giuro che davanti alla ricetta non dirò: “Ma è proprio necessario tutto questo burro?”

Eileen’s Special Cheesecake
17 Cleveland Place, New York, 10012 NY http://www.eileenscheesecake.com/

Volevamo mangiare una cheesecake di quelle consigliate. Abbiamo sperimentato questa, buona il giusto per chiedere il bis, cara quanto basta per essere a New York 🙂 Nota a piè di pagina: posso dire di andare fiera della mia cheesecake casalinga!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eataly

200 Fifth ave, New York, NY

Qui apriamo una parentesi tutta tricolore. Nel bel mezzo di Manhattan, all’incrocio tra la Broadway e la Quinta Strada c’è Eataly, un concentrato di Italia che rende fieri ed orgogliosi di essere italiani. All’interno dello store, tolti i prodotti a brevissima scadenza (latte, uova, e robe così) non c’è un prodotto uno che non sia italiano e che non sia presente sugli scaffali di casa nostra. Vedi i newyorkesi con la passata Mutti e i fusilli di Gragnano che si interrogano sui tempi di cottura e sulla modalità di preparazione. Non c’è niente che non sia come deve essere, niente che strizzi l’occhio all’acquirente americano per “farlo sentire a proprio agio”. C’è invece il gusto di essere fieri di una tradizione e di una cultura straordinari e la volontà di farli conoscere per quelli che sono. Bravi!

Mercato ortofrutticolo di Union Square

Union Square, East 17th St e Broadway

Bellissimo mercato di frutta e verdura, ma non solo, che raccoglie la produzione dei coltivatori diretti; qui le cooperative agricole non sono permesse, c’è spazio solo per i contadini con le loro patate, le loro carote, le loro uova e così via.
E’ aperto lunedì, mercoledì,venerdì e sabato, dalle 8 alle 18, se passate da quelle parti… ^___^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco invece qualche scatto preso qua e là nei supermercati, avrei potuto passarci le ore!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bagel che non ne avete idea da H&H Bagels 😀

Qualche prelibatezza delle loro…

Ecco, direi che l’operazione nostalgia può dirsi conclusa. Io sto ancora soffrendo della sindrome “fateme-turnà” e questa non è una novità. C’è mica qualcuno che vuole unirsi alla prossima carovana in partenza? ^____^