Come vi è sembrata questa settimana divisa a metà, che ha messo tutti i giorni nel frullatore e ha tirato fuori un martedì che sembrava un venerdì e un mercoledì che aveva la faccia di una domenica seguita però da un confortante giovedì?
In questo intreccio ingarbugliato, tra la notte di martedì e la mattina di mercoledì, è arrivata l’illuminazione: un’enorme scatoletta di minestra al pomodoro mi è apparsa in sogno, indicandomi la via per il primo maggio.
Mica vero, ma non trovate poetica la latta di minestra al pomodoro che appare in sogno? Fatto sta che la mattina del primo maggio, avevo chiaro in mente come avrei passato la giornata: Museo del Novecento e mostra Andy Warhol’s Stardust.
Ora, serve davvero che vi racconti le scene disperate di fronte all’anonimo cartello bianco appeso all’ingresso del museo che diceva “Il museo è chiuso il 1 maggio”?
Infranto il mio sogno di fare un tete-a-tete con le scatolette Campbell’s mi è toccato rimediare in qualche modo, anche perché una roba così ti segna nello spirito. Alla faccia della felicità, è come bruciare una torta o accorgerti di aver dimenticato il lievito; quasi come scambiare lo zucchero con il sale, roba brutta insomma.
E quindi non è proprio tutta colpa mia se mi sono ritrovata in versione turista-con-reflex-al-collo a scattare foto improbabili e anche un pò imbarazzanti, davanti alle vetrine delle boutique in Galleria, con i commessi che – diciamolo – ne vedono proprio di tutti i colori.
Adesso arriva anche la ricetta del pollo con il buttermilk – siamo qui per questo, Sweetie! – ma prima vi lascio con qualche scatto milanese, fra la terrazza Aperol, le guglie del Duomo e una fettina di scatoletta Campbell (proprio quella del tete-a-tete mancato), rubata dalle vetrate della mostra che lasciavano intravedere quel tanto che.
Ora, dopo tutto questo ciacolare a vanvera, cosa dirvi di questo pollo?
Della serie Buttermilk, I love you!, non commettete l’errore di usare il latticello solo per i pancake o per gli scones o per un plumcake che sembra un pane.
E’ un ingrediente capace di grandi cose, date retta a Sweetie. In questo secondo piatto regala al pollo una morbidezza che mi saprete dire, tutta avvolta in una crosticina croccante che mi saprete dire pure lì.
Avremo un sacco di cose da dirci insomma, intanto fate un pensiero sulla mostra di Andy Warhol – io ci riprovo a breve! – e provate questa delizia.
- 5 fette di pane bianco morbido
- 700 gr di sovracosce di pollo
- 180 gr di buttermilk
- 50 gr di parmigiano grattuggiato
- sale e pepe q.b.
- timo q.b.
- olio extravergine di oliva q.b.
- In un mixer, tritare il pane fino a ridurlo in briciole.
- In una ciotola capiente versare il latticello e aggiustare di sale e pepe.
- In una ciotola a parte unire il pane in briciole, il Parmigiano Reggiano grattuggiato e due cucchiaini di timo.
- Passare il pollo nel buttermilk, sgocciolare il liquido in eccesso prima di passarlo nel pane.
- Disporre i pezzetti di pollo su una teglia coperta con carta forno e bagnata con un filo d'olio.
- Prima di mettere in forno coprire il pollo con un pizzico di timo e inumidire con un filo d'olio extra vergine.
- Far cuocere in forno già caldo a 200 gradi per 35 minuti circa, fino a doratura
Bbbbbbono, questo pollo! Morbido dentro e croccante fuori.. perfetto!
E non sapevo della mostra… quanto mi piacerebbe (ma là a Milano c’è anche Doisneau, che mi sa che perderò :S)
Esatto! E’ proprio così, morbido e croccante!
Doisneau credo sia finito questo week-end, per Warhol c’è ancora tempo! 🙂