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Pollo con pancetta e melagrana

E’ nata una nuova passione. Dopo avervi raccontato il risotto alla melagrana mantecato al Gruyere rieccomi con un’altra ricetta tutta rossa melagrana che vi lascerà di stucco.

Mi è stata girata da un’amica, la stessa che si era presentata a casa con un sacchettino di carta e tre melagrane dentro.

Già vi avevo raccontato qualcosa, ma è giunto il momento di puntare i riflettori su questo frutto fascinoso e quindi, ringraziando Alice.tv che cito testualmente, ecco la carta d’identità della melagrana.

Presentazione: piacere, sono una melagrana!
Pianta ad arbusto spinosa, appartenente alla famiglia delle punicaceae (dal latino punicum = cartaginese), il suo nome deriva dalla somiglianza con la mela e dalla consistenza del frutto interno composto di grani simili al mais. Questo albero è stato simbolo di fertilità nei millenni per molte popolazioni, tant’è che tra i romani, le giovani spose intrecciavano ai loro capelli, come ornamenti, i rami del melograno, e le spose turche, tuttora, lanciano a terra una melagrana e, a seconda di quanti chicchi fuoriusciranno a causa dell’impatto col suolo, quello sarà il numero di bambini che partoriranno.

Faccio bene alla salute!
Gli effetti benefici della melagrana sulla salute, attribuiti dalla tradizione popolare, oggi sono confermati dalla medicina ufficiale che ne evidenzia le potenzialità terapeutiche.
Nel succo di melagrana sono presenti potenti agenti antiossidanti che agiscono sullo stato di benessere del nostro organismo ed hanno un ruolo importante nelle molteplici azioni di questo prodotto contro diverse patologie.
All’interno della spessa scorza la melagrana ha una polpa granulosa e molto succosa, per 3/4 questo frutto è composto di succo molto ricco di antiossidanti rispetto ad altri succhi, più del vino rosso e del tè verde. Nei piccoli grani succosi vi sono vitamina A ed E tanto che nell’antica Grecia veniva prescritto come antielmintico e antinfiammatorio.

Il succo del melograno è consigliato alle persone che soffrono di inappetenza, disordine gastrointestinale, cardiopatie. Il rimedio è: bere 1 cucchiaio o due al giorno di questo succo preparato con la spremitura in un mortaio dei grani e mescolato con olio di oliva. Ma non solo. Recentemente ricerche scientifiche hanno evidenziato nuove proprietà del succo del melograno infatti esso è un ottimo rimedio contro l’aterosclerosi e tutte le altre malattie cardiovascolari poiché aumenta il quantitativo di ossido di azoto sulle pareti delle arterie, limitando in tal modo il rischio di infarto del miocardio.

La melagrana inoltre è ricchissima di polifenoli in una quantità non riscontrabile in altri frutti. Questi “enzimi” contrastano l’azione dei raggi ultravioletti (UV), che causano il cancro della pelle, interferendo nei processi di proliferazione delle cellule cancerose. È quanto affermato da studi sugli effetti antitumorali delle antocianine e tannini di cui è ricco questo frutto.

E adesso facciamo un salto in cucina!
A parte gli scopi benefici, le melagrane vengono molto usate per fare dolci, per condire primi e secondi, e come bibite. La famosa granatina, base di molti cocktail, prima veniva preparata facendo bollire per una decina di minuti esclusivamente il succo delle melagrane e miele, oggi invece viene fatta per lo più con agrumi ed essenze aromatiche. 

Prima della ricetta mi piaceva lasciarvi un’idea per una centrifuga a base di succo di melagrana che ho trovato qui (non l’ho ancora provata, ma mi ispira troppo!) :

Centrifuga di melagrana, pompelmo, cannella e sciroppo d’acero

Ingredienti: 1 melagrana, 1 pompelmo giallo, 1 cucchiaino di sciroppo d’acero, un pizzico di cannella

Preparazione: privare della buccia e della pellicola bianca interna la melagrana, ed il pompelmo. Inserire nella centrifuga i grani della melagrana e il pompelmo giallo. Aromatizzare e con un pizzico di cannella e, se si desidera, dolcificare con 1 cucchiaino di sciroppo d’acero.

4.5 from 2 reviews
Pollo con pancetta e melagrana
Autore: 
 
Cosa vi serve
  • 1 petto di pollo
  • 2 melagrane
  • 30/40 gr di pancetta a fettine
  • farina bianca q.b.
  • olio extra vergine q.b.
  • sale q.b.
Mettiamoci al lavoro
  1. Tagliate il petto di pollo a bocconcini, versate la farina in un piatto e passateci i bocconcini così da infarinarli bene
  2. Tagliate a metà la melagrana e spremetela così da ricavarne il succo. Sgranatela e tenete da parte i chicchi
  3. Tagliate la pancetta a striscioline, in un padella antiaderente versate un filo d'olio e aggiungete la pancetta. Fatela rosolare senza farla diventare croccante
  4. Aggiungete i bocconcini di pollo e fateli dorare. Aggiustate con un pizzico di sale, senza esagerare dal momento che la pancetta è già saporita
  5. Aggiungete il succo di melagrana e fatelo sfumare
  6. In ultimo aggiungete i chicchi di melagrana e completate la cottura

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Pollo marinato al limone

Pare che chiunque si diletti ai fornelli abbia una propria ricetta segreta. Perfezionata negli anni, frutto di mille esperimenti tutti finalizzati alla ricerca del miglior equilibrio tra gli ingredienti. Una specie di scienza insomma. Tutti a marinare quindi? Altrochè e a ragion veduta!

La marinatura consente di insaporire e intenerire le carni che verranno cotte alla griglia e deve essere necessariamente composta dai seguenti elementi: grasso o olio, acido, sale, erbe o spezie o entrambe. Ciò detto, potevo esimermi dallo sperimentare una pozione magica pure io? In realtà ho deciso di iniziare in maniera molto soft, giusto per tastare il terreno e capire l’effetto che fa. La mia prima marinata è stata di limone, olio e rosmarino.

In fondo a tutto questo bla bla bla trovate un discreto ABC sull’arte del marinare (*), peccato averlo scoperto solo dopo. Capita. Comunque il pollo era buono eh. Alle solite, vi terrò aggiornati ^___^

5.0 from 1 reviews
Pollo marinato al limone
Autore: 
Recipe type: Carne, Secondi
 
Cosa vi serve
  • Petto di pollo tagliato a bocconcini
  • Succo di 2 limoni
  • 1 cucchiaio d'olio
  • Rosmarino
Mettiamoci al lavoro
  1. Preparate la marinatura: mettete in una ciotola il succo di due limoni, la scorza di mezzo limone, un cucchiaio d'olio e il rosmarino tagliato fine. Unite il petto di pollo a pezzetti, facendo attenzione che sia tutto ben immerso. Coprite con della pellicola trasparente e fate riposare per almeno un paio d'ore in frigorifero.
  2. Passato il tempo di riposo riprendete la carne, asciugatela della marinatura in eccesso e fatela cuocere su una griglia ben calda

Dicevamo che la marinatura si compone dei seguenti elementi: grasso o olio, acido, sale, erbe o spezie o entrambe.

L’olio ha la funzione di dare il tocco di “sapore” alle carni che ne sono carenti ma soprattutto riesce a “veicolare” i sapore nella carne. Si possono utilizzare olio extravergine, olio di semi, burro, panna, latte, strutto, latte di cocco.

L’acido è la componente fondamentale della marinatura, può essere piu o meno concentrato e di fatto è ciò che “cuoce” l’alimento. Vino, birra, succo di limone, senape, aceto di vino, aceto di mele, aceto balsamico, Worcestershire sauce, Tabasco, succo di agrumi in genere, succo di mela, succo d’ananas (potentissimo nell’intenerire), yogurt magro e tutti quei liquidi a ph acido. La concentrazione della marinatura, cioè la quantità di acido presente, insieme al tempo di marinatura cioè al tempo di permanenza della carne nell’emulsione, determina il grado di intenerimento e insaporimento delle fibre. Ovviamente la scelta dell’acido e del tempo di marinatura “decide” il sapore finale dell’elemento. Maggiore concentrazione, maggiore permanenza, minore percezione del gusto originale.

Le Erbe e le Spezie sono la chiave di volta, personalizzano il sapore finale: semi di finocchio, bacche di ginepro, coriandolo, cumino, basilico, dragoncello, salvia, scorza di agrumi…. Qui è solo la nostra fantasia a dettare regole sempre in accordo con gli altri ingredienti chiaramente.

Il sale è il catalizzatore delle reazioni osmotiche tra gli umori della carne e quelli dell’emulsione della marinatura. Praticamente il sale è l’elemento capace di “attivare” l’effetto spugna della carne. I liquidi esterni entreranno nella carne e viceversa. Maggiore è la quantità di sale, maggiore sarà la perdita di liquidi della carne che difficilmente verranno bilanciati. In definitiva, il sale nella marinatura deve essere in piccole quantità e diciamo “non sufficienti” a salare l’alimento.

Quali proporzioni? Non è semplice ma un riferimento potrebbe essere una parte di grasso o olio, due parti di acido, il 2,5% di sale ed erbe a piacere.

La marinatura va sempre effettuata in frigo e il contenitore deve essere sempre coperto. Terminato il tempo di marinatura, questa deve essere buttata via e quella in eccesso rimossa con un panno.

(*) fonte Giallo Zafferano

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