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Baci, abbracci e buone vacanze!

Quest’anno le tanto desiderate vacanze si sono aperte con il botto. Dopo mesi e mesi e settimana e settimane di corteggiamento spudorato e senza freni, sono entrata in possesso di una ficherrima Canon 550d che per una bischera dilettante come me rappresenta il non plus ultra del “non-ci-posso-credere-mi-sono-comprata-una-reflex”.
La prima vittima è stata una povera piantina di basilico che è stata immortalata in tutte le maniere. E meno male che la piantina non era timida. Poi è toccato a due mele che sono state oggetto di un set fotografico sul balcone che chissà cosa avranno pensato i vicini.  Ultimo ma non ultimo, ho pensato di preparare qualche biscotto per un degno Happy Holidays scoprendo, solo in corso d’opera, che preparare la frolla e pensare di farci dei biscotti a forma di palma e delfino-goloso, il 30 luglio con il caldo che fa, è un’idea scellerata e scriteriata. Ciò detto non sto più nella pelle e come dice chi twitta senza pudore e senza ritegno #sapevatelo e #soncosebelle




 

E’ vero che questo post non ha nè capo nè coda, ma se le foto qui sopra vi hanno fatto venire un irrefrenabile desiderio di frolla e non avete una ricetta a portata di mano, vi lascio la mia, ampiamente collaudata

INGREDIENTI
300 gr di farina
150 gr di burro
100 gr di zucchero
2 tuorli
1 albume
scorza di limone grattugiato
pizzico di sale

Versate la farina sulla spianatoia, fate al centro la fontana, mettete in mezzo lo zucchero, il burro (freddo) a pezzetti, le uova e la scorza di limone. Impastate rapidamente e lavorate la pasta fino a renderla omogenea. Avvolgetela in un foglio di carta da forno e lasciatela riposare in frigorifero (minimo due ore, ma con questo caldo anche tutta notte: in questo modo il giorno dopo la lavorerete meglio!). Se preparate dei biscotti, preriscaldate il forno a 190° e cuocete per 12 minuti (occhio a non farli dorare troppo!)

Chiusa la parentesi frolla, torniamo a parlare di vacanze che ormai ci siamo!
Cosa combinerà Sweetie questa estate? Bene, dopo giorni e giorni di mumble mumble, vediamo di qua, no proviamo di là, alla fine ci siamo decisi per un tour fai da te nel sud della Francia che ci farà girare la Provenza in lungo e in largo.

Pronti via il 7 agosto, ci spareremo in direzione Marsiglia facendo tappa nella zona di Le Lavandou per un primo bagno-puccia-puccia. Passeremo qualche giorno a Marsiglia che ci farà da base per visitare Les Calanques, Aix-en-provence, e naturalmente Marsiglia. Partiremo poi alla volta di Aigues-Mortes che useremo come appoggio per vedere la zona della Camargue e passare qualche ora di relax nelle spiaggie dei dintorni. Possiamo non vedere Avignone? Un salto è d’obbligo. E poi via filati verso due zone più interne che proprio non vedo l’ora di esserci in mezzo: i villaggi del Luberon e  il Parco Naturale del Verdon.
Saranno una decina di giorni tra mare, scoperte, villaggi, città e natura che toglie il fiato e poi – forse – ce ne torneremo a casa. Nel caso, vi ritrovo?


Buone vacanze a tutti!
  

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Di Bruxelles, Brugge, waffle e praline

Perchè non si dica che qui si sparano solo ricette alla piffero, ecco qualche appunto di viaggio sull’ultimo weekend in Belgio.

Che dire? Ci siamo divisi tra Bruxelles e Brugge, mete perfette per una tre giorni che mi sento di consigliarvi. Il nostro viaggio in pillole:

  • Venerdì: volo per Bruxelles, salto in hotel e poi giri-in-giro per il centro della capitale
  • Sabato: giornata dedicata a Brugge che abbiamo raggiunto in treno. Da Bruxelles parte un treno ogni mezz’ora e il viaggio dura poco più di un’ora; se viaggiate nel weekend i biglietti sono al 50%
  • Domenica: mattina dedicata al Museo di Scienze Naturali di Bruxelles (merita!!) prima di spostarci in aeroporto per il rientro

Cosa mi è piaciuto di Bruxelles?
I murales dei comics, li trovi qua e là, giri un angolo e sbam! Sono bellissimi ^___^

Il Museo di Scienze Naturali: se avete un debole per i bestioni vissuti milioni e milioni di anni fa questo è il vostro posto (e quello del Muso, ma che ve lo dico a fare? ^___^). Ti acchiappa e ti lascia a bocca aperta come alcune sale del Museo di Storia Naturale della Grande Mela.

La zona di Sablon: niente che trovi sulle guide turistiche ma è bello passeggiarci in mezzo e fare un salto da uno dei cioccolatai più fighetti e in tiro che ci siano in giro (e da queste parti ce ne sono veramente tanti!)

Cosa mi doveva piacere e si-vabbè-ok-ma-passiamo-oltre: la Grand Place.
Sarebbe il motivo per visitare Bruxelles. Una delle piazze più belle del mondo.
Oh, a me ha emozionato poco o niente. Troppi pizzi architettonici, troppo dorata e troppo da turisti. Ma non fate caso a quello che scrivo che io sono fatta a modo mio ^___^

Cosa mi è piaciuto di Brugge: Brugge ^____^
Cioè tutto.
Ti immergi in un mondo che è un altro mondo: come si fa a lasciare indietro qualcosa? Le case hanno quei tetti che sembrano disegnati dalla fantasia di un bambino, passeggi guardando le case riflesse nei canali, arrivi nel Markt e non stai più nella pelle e poi ti imbatti nei mulini che davvero sembrano venire da un altro mondo e da un altro tempo.

E dulcis in fundo… cosa si mangia da queste parti? ^____^
Dovevo venire in Belgio, terra di praline (ce ne sono al di lá del bene e del male), per scoprire che per Sweetie niente è meglio di una tavoletta di cioccolato di quello buono

Ho scoperto che potrei vivere di waffel. In alternativa potrei vivere di speculoos. In ogni caso vivrei felice.
Mai sentito parlare di speculoos? Sono biscotti alla cannella tipici del Belgio e dei Paesi Bassi (dove sono chiamati “speculaas”), preparati tradizionalmente per la ricorrenza di San Nicola. Si preparano con farina, zucchero di canna, burro e cannella.

La carbonade è uno di quei piatti che ti da una soddisfazione che non avete un’idea. Se volete “toccare con mano” (varchiamo il confine, ma è buono uguale, diciamolo! ) provate questo

Le patatine fritte a doppia frittura sono le patatine fritte più buone del mondo (Maison Antoine docet!). Andate in Belgio, divoratene un cartoccio e poi leggete quello che segue. Le patatine fritte, così come vuole la tradizione belga, vengono fatte cuocere due volte. Per essere precisi vengono fatte friggere due volte, la prima volta a 160°, la seconda a 190°. In questo modo l’interno risulta morbido, mentre l’esterno rimane croccante. Ultimo suggerimento è quello di friggerle nel grasso animale (pare usino grasso d’oca O_o e non nell’olio). Non avete letto prima di mangiarle vero? ^____^

Note a piè di pagina

  • la prossima volta che incrocio uno svizzero e mi parla di cioccolato gli rispondo “dilettante!” ^____^
  • se vi capita, con Air Brussels si viaggia bene
  • in Belgio non fa proprio caldissimo (?!@€&(@!$£¥#%)
  • tra Bruxelles e Brugge abbiamo visto delle case a due piani, con il tetto che arrivava al primo, tipo così


E con questo direi che è tutto! ^____^