Fettine alla mandorle by Luca Montersino

Ed ecco una nuova ricetta di biscotti che finirà tra i biscotti da regalare a Natale (vi prego di ricordarmelo a tempo debito che sennò tanti saluti!)
Sono di quelli che diventano più buoni se riesci a resistere e li tieni in una scatola di latta per un paio di giorni. Allora quando li sgranocchi senti il profumo del burro, l’aroma della vaniglia e il gusto delle mandorle tostate.
P.S. Ad oggi l’unico modo che ho trovato per conservarne un discreto quantitativo in una scatola di latta per più di due giorni è stato di produrne tanti! #sapevatelo ^___^


INGREDIENTI 
400 gr burro
160 gr zucchero a velo
65 gr uova intere
480 gr farina 180W
200 gr mandorle tostate in granella
1 baccello vaniglia
1 gr sale

Per prima cosa fate tostare le mandorle. Ho cercato consigli sul www e alla fine ho deciso di tostarle in una padella antiaderente (in alternativa potete passarle in forno). Tenetele sul fuoco fino a quando non cominciano a prendere colore, senza esagerare, mi raccomando. Fatele raffreddare e poi tagliuzzatele fino a ridurle in granella.
Lavorate il burro morbido con lo zucchero, il sale e la vaniglia utilizzando la foglia della planetaria.
Unite a filo l’uovo sbattuto e poi la farina. Completate l’impasto aggiungendo la granella di mandorle tostate.
Modellate l’impasto fino a dargli una forma rettangolare: avete presente i regoli che si usavano a scuola da piccoli? Dategli un’altezza di 4 cm circa. L’impasto è piuttosto morbido, fatelo raffreddare in frigo per bene (io l’ho preparato alla sera e l’ho lavorato il giorno dopo). Riprendete l’impasto dal frigorifero e tagliatelo in tante fettine (come si taglia il salame, tanto per capirci) spesse poco meno di mezzo centimetro. Preriscaldate il forno a 180 gradi e fate cuocere per circa 15 minuti.

La ricetta è tratta da “Croissant e biscotti” di Luca Montersino. Solo una segnalazione su una “svista” piuttosto grave riportata nel procedimento. Ad un certo punto si dice di aggiungere la panna (non prevista tra gli ingredienti) anzichè le uova. Insomma, mica bello, no?

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8 pensieri su “Fettine alla mandorle by Luca Montersino

  1. grisù

    splendidi questi biscottini!!! ma farina 180W? ahò, sò alle prime armi… 😀
    pissi: ma il bacello di vaniglia lo metti nell’impasto??? io credevo si usasse solo per profumare… ooohhmmmmm….

    Rispondi
    1. sweetie

      Mea culpa che ho lasciato quel 180W senza aggiungere una parola. Il valore di W indica la forza della farina, sulle farine che si trovano al supermercato non è mai indicato, trovi però le farine per dolci e quelle per pane. Con 180W si indica una farina “debole” adatta per dolci e biscotti. E’ la 00 che di solito si trova al supermercato (quindi non quella espressamente indicata per pane o pizza che ha un W più alto). Ti incollo sotto una bella spiegazione presa da Wikipedia.

      Il baccello di vaniglia nell’impasto è una brutta cosa!!! Lo taglio per la lunga, tolgo i semini con un coltello e aggiungo solo quelli. La bacca la tengo, la metto nello zucchero e così ci faccio lo zucchero profumato alla vaniglia (ottimo per le meringhe!) ^____^

      Ecco la spiega di wikipedia sull’indice W:
      ” … Un alto valore di W indica un alto contenuto di glutine; questo vuol dire che la farina assorbirà molta acqua e che l’impasto sarà resistente e tenace. Viceversa, un W basso indica una farina che ha bisogno di poca acqua e che lievita in fretta, ma che darà un impasto (e un pane) leggero e poco consistente.
      Ecco un indice di massima:
      Fino a W 170 (deboli): per biscotti, cialde e dolci friabili; anche per besciamella e per rapprendere salse. Assorbono circa il 50% del loro peso in acqua.
      Da W 180 a W 260 (medie): pane francese, panini all’olio, pizza, pasta: assorbono dal 55% al 65% del loro peso in acqua.
      Da W 280 a W 350 (forti): pane classico, pizza, pasta all’uovo, pasticceria a lunga lievitazione: babà, brioche. Assorbono dal 65% al 75% del loro peso in acqua.
      Oltre i W 350 (farine speciali): in genere fatte con particolari tipi di grano, vengono usate per “rinforzare” farine più deboli, mescolandovele, oppure per prodotti particolari. Assorbono fino al 90% del loro peso in acqua.”

      Rispondi
  2. Marnie

    ¿La vaina de vanilla cómo la pusiste? ¿Abierta y le sacaste la pasta del interior?
    How did you incorporate the vanilla bean? Did you slice it open and add the pulp?
    I’ll pin this… it looks fantastic!

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