A pensarci bene, in una fetta di torta di mele c’è molto di quello che sto cercando. Anche se la fetta di torta é l’ultima e lì intorno c’era una volta una ciambella.
Nell’elenco dei vorrei c’è la colazione lenta di una domenica mattina e uno stupido film di quelli che alla fine sono tutti felici e contenti. Le lanterne al loro posto, il gufo di ceramica che le guarda e le foto in bacheca. La luce soffusa di una candela e il profumo di arancia e cannella nell’aria.
Se poi ci aggiungi un paio di cucchiai di crème fraïche, fa subito domani parto e – in ordine sparso – mi viene a mente di ricordarmi che.
In Cours Saleya a Nizza, tutte le mattine, c’è il mercato della frutta e della verdura. Se non tornerò con millanta foto di ravanelli e altrettante di pomodori é solo perché c’è il rischio che piova e la musa occhio languido soffre l’umido.
Già mi vedo, di rientro in treno, con due coste di rabarbaro sotto il braccio, un mazzo di ravanelli in mano e un tot di olive in tasca.
Ieri mi sono fermata, mi sono guardata tra uno scatto e l’altro e ho stilato l’elenco di quello che mi serve per essere felice.
Una specie di kit di sopravvivenza in pillole, buono per tenere a bada l’elenco dei vorrei. Non sono nemmeno a metà strada, ma il progetto #100happydays comincia a raccontare che.
Per essere felici serve un gatto. Meglio un gatto come Poldo che te lo trovi sul pianerottolo quando torni la sera e ti chiama la mattina perchè c’è lo yogurt alla vaniglia.
Serve un panetto di burro usato senza scrupoli, una manciata di farina e il giusto quantitativo di zucchero.
Servono fiori. Tulipani, ma anche peonie. E per le peonie è tutta colpa di Donatella.
Una piantina di rabarbaro. Oppure se non volete uscire pazzi cercando di mettere le mani sul vegetale più ricercato della storia, due piantine di pomodori che fanno uguale. E dovreste vedere come crescono in fretta.
Una musa occhio languido al collo e, se possibile, un biglietto per partire in tasca.
La musa occhio languido è pronta. E il biglietto per partire pure. Vado a prendermi un pò di sana felicità, e voi – mi raccomando – fate proprio tutto-quello-che-serve-per fare altrettanto.
P.S. Avete un debole per i dolci con le mele e siete fermamente convinti che una mela al giorno sia cosa buona e giusta? Ho pensato a voi. Voi preoccupatevi solo di sbucciare le mele
- Muffin mele, cannella e noci
- Apple pie pops
- Plumcake vegano con mele, noci e cannella
- Torta di mele con cannella e fiocchi di avena
- Apple bars
P.P.S. Voi ridete, ma io per davvero potrei tornare con due coste di rabarbaro sotto braccio
P.P.P.S. La cosa bella è che voi ridete, ma tanto già sapete come finisce <3
- 300 grammi di mele
- 1 limone piccolo
- 150 gr di crème fraîche
- 30 ml di brandy
- 10 ml di estratto di vaniglia
- 150 gr di burro a temperatura ambiente
- 180/200 gr di brown sugar (o zucchero di canna)
- 2 uova a temperatura ambiente
- 210 gr di farina
- 1½ cucchiaino di lievito in polvere
- un cucchiaino scarso di bicarbonato di sodio
- 1½ cucchiaino di cannella in polvere
- mezzo cucchiaino di sale
- Grattugiate la buccia del limone in una ciotola, aggiungete la crème fraîche, il brandy, la vaniglia e lavorate il tutto con una frusta.
- Tagliate il limone a metà e spremete il succo in un'altra ciotola. Sbucciate le mele e tagliatele a pezzetti. Bagnatele con il succo di limone così da non farle scurire.
- In un'altra ciotola setacciate la farina, il lievito, il bicarbonato, il sale e la cannella.
- Lavorate con le fruste elettriche o nella planetaria il burro e lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
- Aggiungete le uova - una alla volta - lavorando bene l'impasto dopo ogni aggiunta .
- Aggiungete al composto di burro, in tre volte e alternandole, la miscela di crème fraîche e la miscela di farina.
- In ultimo aggiungete le mele.
- Imburrate e infarinate molto bene uno stampo da ciambella alto. Versate l'impasto e fate cuocere in forno già caldo a 160/170 gradi per 45/50 minuti circa verificando la cottura con uno stuzzicadenti.
- Fate raffreddare completamente prima di togliere la ciambella dallo stampo.
Io non rido e mi associo a te per il rabarbaro: solo due coste? Meglio qualcuna di più perchè il rabarbaro ha un colore stupendo e poi qui mica si trova facilmente…o almeno io non l’ho mai visto, ma si sa che nella mia città non si trova mai nulla….
Che bella questa torta di mele che non ha molto di torta di mele, sembra una cosa golossima e allora io copio la ricetta perchè sto tenendo duro almeno finchè non vedo l’ago della bilancia scendere un pochetto: stiamo sostenendo un testa a testa all’ultimo sangue, un vero duello che non posso perdere proprio ora…
Buon giovedì di partenza…ti aspetto alla stazione per vedere se spunta una tipa con un bel rabarbaro rosso rosso sotto il braccio!
Hai ragione, meglio non limitarsi a due sole coste di rabarbaro che poi quando mi ricapita! Hai ragione, é un po’ più golosa di una torta di mele, tu tienila li. Io intanto faccio il tifo per te nel duello testa a testa 🙂
che buono!! leggerti è bellissimo…buona giornata!
Io le mele le ho sbucciate ben due volte per fare i muffin con la cannella e le noci ! Buonissimi! Buon viaggio, buon relax!
A presto…Stefania
E allora, visto che hai già un certo allenamento, preparare questa sarà un attimo!
Grazie Stefania, ci sentiamo quando torno! 🙂
Amica felina (oddio, ho detto amica… posso chiamarti così? Io che “oso” una tale parola con molta parsimonia…), sono emozionata per te! Perchè conosco bene i posti dove andrai, perchè in quel mercato in piazza ci ho lasciato il cuore, perchè avrò fatto tipo 357 foto solo sul lungomare, con le persone di spalle sedute sulle panchine (ah che poesia), perchè l’odore di burro in Francia inebria, perchè immagino che adesso, fuori stagione, lì sia tutto ancora più bello…
Dove trovarmi lo sai già, conta sempre le righe, giuro che non ti farò solletico sotto il piede, sarò buona a vegliare sul viaggio… o vuoi che resti in casa a giocare a carte con Poldo e innaffiare l’orticello? 🙂
Per essere felici a volte sembra servano tante cose, altre volte invece poche… ma giuste. Prendi tutta la curiosità che hai e mettila nello zaino, sono sicura che questi giorni saranno perfetti come la cannella insieme alla mela…
Per ogni cosa – parere, racconto, pin, cambio calzini puliti – sono qui!
Ho appena chiuso lo zaino, i calzini a righe ci sono, la curiosità pure – quella non manca mai – la voglia di “sentire” tutto anche. L’odore del burro, i colori del mercato, la luce sul lungomare: basteranno due batterie della musa occhio languido e qualche schedina? Io vado, ma poi torno. Ti ritrovo vero? 🙂
Ti abbraccio stretta, amica felina, che proprio non riesco a pensarti diversa da così