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L’arrosto della domenica

Qui sotto troverete i soliti ingredienti e una manciata sparsa di kg, gr, q.b. e quelle robe li, ma in realtà l’unico ingrediente che conta davvero, in questa ricetta che sanno fare proprio tutti, è il tempo.
Serve tempo, senza sconti o scorciatoie.
Preparate quelle due-cose-due che prevede la ricetta, mettete la carne sul fuoco (basso che più basso non si può) e lasciate andare per almeno 4 ore.
E’ tutto quello che vi occorre per un secondo da leccarsi i baffi ^___^

INGREDIENTI
1 kg di cappello del prete di vitello (*)
salvia, rosmarino e alloro
1 spicchio d’aglio
olio extra vergine di oliva
1 bicchiere di vino bianco
1 dado vegetale
2/3 mestoli di acqua

Preparate un trito con salvia, rosmarino, alloro e la testa d’aglio. In una pentola versate l’olio extra vergine di oliva e il trito di aromi. A temperatura, aggiungete il pezzo di carne a cui farete prendere colore da entrambi i lati. Fate andare a fuoco vivace per qualche minuto. Svaporate con il vino bianco e poi aggiungete 2 o 3 mestoli d’acqua e un dado vegetale.
A questo punto spostate la pentola sul fuoco più piccolo, abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere per almeno 4 ore, bagnando di tanto in tanto la carne con il brodo di cottura.
Potete servirlo subito o prepararlo in anticipo per il giorno dopo.

(*) Di seguito qualche informazione in più sul “Cappello del Prete”

“Il Cappello del Prete è un bel taglio, leggermente venato di grasso, di forma stretta e allungata. E’ adatto per brasati, bolliti, lessi, arrosti e spezzatini. Il nome deriva dalla forma, a cappello di prete. Viene anche chiamato: Spalla (Bari, Napoli, Torino), Polpa di spalla (Bologna, Roma), Paliciata e copertura di spalla (Catania), Spallone (Messina), Fesone di spalla e cappello da prete (Milano), Piano di spalla (Palermo), Scorza di spalla (Reggio Calabria)”.

 

 

 

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Spezzatino di vitello al vino rosso

Si dice in giro che sia arrivato il nuovo anno e quindi buon 2012! ^____^
Come inaugurare questi nuovi dodici mesi di ricette ed esperimenti culinari?
Dopo aver pensato e ripensato e rimuginato e riflettuto – mica vero eh – ho deciso di esplorare il magico modo del “comfort food”, oggi tanto di moda.
Dicesi “comfort food” quel cibo che – traduzione letterale – dà conforto. E’ il cibo autentico, semplice, genuino e appagante, legato alle tradizioni, all’infanzia e alla famiglia. Per gli americani – inventori del concetto di comfort food – rientrano nei cibi “comfort” il milk-shake, il pollo fritto e le patatine. Eh, sono fatti così 😀
Nella mente di Sweetie, se escludiamo tutto ciò che fa salire a mille il tasso glicemico, ci sono due piatti che svettano sopra tutti in questa categoria: le polpette al sugo e lo spezzatino di vitello.
Delle polpette vi ho parlato qui, dello spezzatino invece vi racconto oggi.

INGREDIENTI (per 2 persone):
400 gr. di bocconcini di vitello
200 gr. di passata di pomodori (io sempre fedele alla buonissima Mutti!)
1 spicchio di aglio
1 carota
1/2 cipolla
1 sedano
rosmarino
1 bicchiere scarso di vino rosso
1/4 dado vegetale
olio EVO q.b.
2 patate

Fate un trito di carota, cipolla, sedano, aglio e rosmarino. Mettete in un tegame l’olio con il trito e fate soffriggere bene prima di unire i bocconcini di vitello.
Rigirate spesso per circa un quarto d’ora e bagnate con il bicchiere di vino rosso.
Dopo che sarà evaporato, aggiungete la passata (se vi garba due cucchiaini di zucchero), il quarto di dado e cuocete a fuoco lento e a coperchio chiuso aggiungendo mezzo mestolo d’acqua se necessario. Cuocete per circa un’ ora e mezzo, finchè la carne non risulterà tenerissima.
Mezz’ora prima di servire, tagliate a tocchettini le patate e fatele cuocere insieme allo spezzatino insaporendole con un pizzico di sale.

Dite la verità, non vi sentite già confortati? ^_____^
P.S. Bestia che non sono altro!

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