Archivi tag: Meat Free Monday

Gnocchi alla romana

Gnocchi alla romana

La difficoltà sta tutta nel riprendersi i ricordi, cancellare passare al setaccio tutto quello che é di troppo e tenere stretto quello che resta.

É ritrovarsi lì in mezzo, senza per forza pensare che, capace di godersi gli spazi e la luce con quella meraviglia negli occhi che non conosce ombre. E non vale nascondersi dietro la volontà piegata di chi non ha scelto.

Prima o poi mi riuscirà, meglio di come mi riesce adesso. Come la cottura dei biscotti o quel bianco cercato in ogni scatto, venendo a patti con la luce, che mica ero capace prima.
Vero che non lo sono nemmeno adesso, ma vuoi mettere la strada fatta?

Intanto mi prendo qualche giorno per costruire nuovi ricordi.

Una borsa con dentro un maglione di lana come fosse novembre. Le scarpe pesanti ai piedi, per tenere testa a una pioggia che dicono incessante. La musa occhio languido al collo, per tutte le immagini da fermare in un clic.

Si parte domani, direzione Berna, per una full immersion fra caseifici e valli da gustare.

In borsa infilo tutta quella voglia di partire che non importa dove, un cielo che non é il tuo, una strada che dopo ogni curva é sempre una scoperta, odori e atmosfere da fermare su un pezzo di carta per non perdere quel momento che.

Ve ne parlavo di fronte a dei tortini di mandorle e lamponi che se non sapete di cosa sto parlando vi conviene rimediare.

In mezzo a tutto questo ci stanno anche le parole di Manuela. Saranno quelle sette lettere che abbiamo in comune, ma é come se le avessi scritte io

“I viaggi ti rimangono addosso come una seconda pelle: riparano dal freddo di certe giornate amare o dall’indifferenza di una stagione che non vuole arrivare.”

20130526-GnocchiRomana-006-2_600x900

Con la valigia in mano e un occhio alle previsioni del tempo, vi lascio una ricetta per il Meat Free Mondayche più tradizionale non si può.

Gnocchi alla romana che forse romani non sono.

Si dice in giro che siano piemontesi, voi ne sapete di più? Se ci si ferma un momento davanti al semolino, al burro e al parmigiano effettivamente qualche dubbio ti viene. Come la mettiamo con una tradizione che parla – ne cito due a caso – di guanciale e pecorino?

Ora, non vorrei scatenare la guerra dei due mondi, anche perché quale che sia la provenienza, sono una bontà.

Voi leggete la ricetta, vedete se vi ispira e nel caso mettetevi ai fornelli. Io chiudo casa per qualche giorno, ma poi torno.

Sicuramente con tanti scatti. Se butta bene anche con qualche ricordo.

Gnocchi alla romana
Autore: 
Porzioni: 4
 
Cosa vi serve
  • 250 gr di semolino
  • 1 lt di latte
  • 100 gr di burro
  • 2 tuorli
  • 120 gr di Parmigiano Reggiano
  • sale e noce moscata q.b.
Mettiamoci al lavoro
  1. Mettete il latte sul fuoco insieme a un grosso pizzico di sale e alla noce moscata
  2. Quando il latte è ben caldo aggiungete a pioggia il semolino e mescolate energicamente con una frusta, per evitare la formazione di grumi.
  3. Aggiungete una noce di burro e cuocete il composto a fuoco basso per una decina di minuti, fino a che il semolino si è addensato
  4. Togliete il recipiente dal fuoco ed unite i due tuorli e 80 gr di parmigiano reggiano grattugiato
  5. Versate il composto su una superficie bagnata (una teglia capiente dai bordi bassi o un piano di marmo) e livellatelo con l’aiuto di un coltello bagnato ad un'altezza di 1 cm
  6. Non appena il semolino si sarà raffreddato, ricavate con un tagliapasta dei dischi del diametro di circa 5 cm e disponeteli in una pirofila imburrata, sovrapponendoli leggermente
  7. Quando avrete sistemato tutti i dischi, cospargeteli con il parmigiano rimasto e il burro che avrete fatto sciogliere insieme a qualche foglia di salvia
  8. Mettete la pirofila nel forno già caldo a 200 gradi e fate cuocere per circa 20-25 minuti fino a doratura

Pin It

Polpette di quinoa con robiola e pomodorini secchi

Polpette di Quinoa

Per dire, voi cosa ne sapete della quinoa?

Gli Inca la chiamano «chisaya mama» che in quechua vuol dire «madre di tutti i semi»

Sapreste dire che faccia ha, a cosa assomiglia o di che colore è?

Fino a qualche giorno fa io avrei fatto cilecca su tutta la linea, quindi se non volete farmi fare brutta figura, mentite spudoratamente e assumete la posa plastica del punto interrogativo.

Diciamo innanzitutto che la quinoa non è un cereale, ma una pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola. Può comunque essere utilizzata in modo simile ai cereali, e per questo viene considerata uno pseudocereale.

E’  l’alimento basilare nella dieta delle popolazioni rurali delle Ande ed è uno straordinario testimone di biodiversità. Per questo, come riconoscimento verso i popoli indigeni andini, che hanno mantenuto, protetto e conservato la quinoa come cibo per le generazioni presenti e future, il 2013 è stato dichiarato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’anno della quinoa.

Venerata dagli Inca come pianta sacra, la quinoa viene coltivata da oltre 5000 anni sugli altipiani delle Ande ad altitudini comprese tra 3800 e 4200 metri. All’epoca della conquista spagnola la coltivazione della quinoa venne combattuta e scoraggiata e solo in un secondo tempo la sua coltivazione riprese piede.

Piccolo semino di colore chiaro e di forma leggermente schiacciata, la Quinoa è molto ricca di fibre e di proteine, quasi il doppio del riso. I suoi semi contengono vitamina B2 e magnesio, è inoltre ricca di vitamina E e B6, oltre che di zinco e ferro.

L’occasione per provarla è arrivata grazie all’incontro con Nuova Terra, un marchio toscano che ho scoperto di recente e che si fa portavoce di un’alimentazione naturale, tra zuppe e minestre, cereali biologici e semi oleosi.

Ora, io ho ceduto – di nuovo – alla tentazione irresistibile di preparare delle polpettema la quinoa è ottima anche nelle zuppe e in insalata per la stagione estiva.

In ogni caso mi sembrava perfetta per l’appuntamento settimanale con il Meat Free Monday, voi che dite?

[Fonte: wikipedia e Nuova Terra]

4.0 from 2 reviews
Polpette di quinoa con robiola e pomodorini secchi
Autore: 
Porzioni: ¾
 
Cosa vi serve
  • 100 gr di quinoa
  • 300 gr di patate
  • 100 gr di robiola
  • 30 gr di Parmigiano Reggiano grattuggiato
  • 30/40 gr di pomodorini secchi
  • sale e pepe q.b.
  • qualche fiocco di burro
Mettiamoci al lavoro
  1. Fate bollire le patate in acqua salata, scolatele e passatele con uno schiacciapatate
  2. Sciacquate abbondantemente la Quinoa sotto l’acqua corrente e tamponate i chicchi con un canovaccio pulito.
  3. In una padella, scaldate un cucchiaio d'olio extravergine d'oliva o una noce di burro e tostate la Quinoa per qualche minuto.
  4. Portate ad ebollizione una pentola d’acqua salata e cuocete la Quinoa per circa 10-15 minuti, poi scolatela (seguite comunque le indicazioni riportate sulla confezione)
  5. In una ciotola capiente unite la quinoa, le patate schiacciate, i pomodori secchi tritati finemente, il Parmigiano Reggiano e aggiustate di sale e pepe.
  6. Lavorate l'impasto fino a far amalgamare tutti gli ingredienti
  7. Formate delle polpette e disponetele su una teglia leggermente imburrata
  8. Fate cuocere in forno già caldo a 200 gradi fino a doratura (20 minuti circa)

Pin It