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Assabesi: un pò ricetta e un pò storia

Da quanto tempo non postavo una ricetta di biscotti? Da troppo!
E quindi eccovi dei cookies pronti in un attimo e perfetti per la colazione o la merenda. La ricetta viene da “Croissant e Biscotti” di Luca Montersino.
L’ho letta e mi sono detta “Assabesi che”?
I biscotti sono una bontà, la loro origine invece è una di quelle robe che fa venire il prurito alle mani. In coda all’articolo vi racconto cosa ho scoperto.


INGREDIENTI
400 gr di farina 00
275 gr di burro
225 gr di zucchero a velo
15 gr di miele
60 gr di uova intere
20 gr di tuorli
40 gr di cacao amaro in polvere
1 baccello di vaniglia
0,5 gr di olio essenziale di arancio
1 gr di sale

Montate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero a velo, il miele, la vaniglia e l’olio essenziale, quindi unite a filo le uova e i tuorli leggermente sbattuti. Completate con la farina setacciata con il cacao e il sale. Modellate delle cimabelline su carta da forno con un sac-à-poche munito di bocchetta a stella. Fate cuocere a 190° per circa 12 minuti.

Dicevamo dell’origine di questi biscotti.
Prendono nome dagli “ospiti” africani che nell’estate del 1884 furono l’elemento di maggior richiamo dell’Esposizione Generale Italiana che si tenne a Torino. Vissero in un villaggio costruito in stile assabese nel parco del Valentino ed ebbero un “successo” travolgente. In piena epoca coloniale, in tutta Europa, venivano organizzate le cosidette esposizioni etniche: esibizioni di esseri umani viventi effettuate nei parchi zoologici piuttosto che spettacoli a contenuto etnico allestiti in ampi spazi aperti nelle aree cittadine.
Una brutta pagina di storia che riguardò soprattutto le popolazioni africane.
Se volete approfondire vi consiglio di leggere qui.

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Biscotti cacao e nocciole

Non state a formalizzarvi su quanto burro, quante nocciole e bla bla bla che sennò vi passa la poesia.
Solo un paio di suggerimenti per il gusto di potervi dire “io ve l’avevo detto”:

  • fate in modo di infornarne un quantitativo ragionevole: lascio a voi decidere cosa sia ragionevole, diciamo che tre teglie non lo sono mica tanto
  • distribuiteli tra amici e parenti che tenerne in casa troppi può essere pericoloso. Sarà difficile separarsene, ma fidatevi
  • assumeteli a piccole dosi
  • creano dipendenza come tutto ciò che fa ingrassare

Ciò detto, con quelli che vi rimangono dopo aver fatto la distribuzione dei pani e dei pesci, voi e loro in un tenerissimo tete-a-tete, spalmatevi sul divano o meglio ancora abbarbicatevi su una Poang, fate suonare della buona musica e sgranocchiateli con una tazza di latte.

INGREDIENTI

150 gr di burro
65 gr di zucchero a velo
26 gr di panna
16 gr di cacao
195 gr di farina di farro
80 gr di nocciole
1/4 di baccello di vaniglia
un pizzico di sale
(le dosi corrispondono ad 1/5 della ricetta originale)

Lavorate il burro morbido con lo zucchero a velo, il sale e la vaniglia utilizzando la foglia della planetaria o un frullino per impasti duri. Unite a filo la panna e poi la farina con il cacao amaro. Completate l’impasto aggiungendo le nocciole tostate ridotte in granella. L’impasto può essere lavorato anche a mano.
Con l’impasto ottenuto formate una mattonella il più possibile regolare, alta circa 4 cm. Fatela raffreddare in frigorifero (io l’ho preparata la sera prima) quindi ricavate delle fettine spesse poco più di 1 cm (la ricetta dice 12 mm circa). Scaldate il forno a 170 gradi e fate cuocere per circa 18 minuti.

La ricetta è tratta da “Le dolci tentazioni” di Luca Montersino, Rizzoli Editore

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