Mi piace il freddo, quello che ti fa stringere in un maglione di lana e che ti fa infilare sotto il piumone, che quasi non ti si vede la testa.
Sono del partito che si tira le maniche della maglia fino a coprirsi le mani, che restano fuori solo le dita. Mi piacciono i guanti, quelli senza dita più di altri, che ti chiedi che c’azzecca con tutto quel coprirsi di cui sopra. Eppure.
In questo nuovo inizio di settimana, mi stringo in un maglione di lana e mi regalo questi muffin che profumano di cannella, tra le mele morbide e le noci croccanti.
Mi dico che è una fregatura chiedersi “cosa vuoi fare da grande” se poi ti rispondi che sei già grande da un tot. Non sai bene quale sia l’orizzonte, ci resti come quando si rompe una bolla di sapone e si spezza una magia.
Questa combinazione di burro, farina e zucchero è dedicata a quella parte di me che crede nei sogni e gioca con le bolle di sapone. Parla con i gatti, mangia biscotti e srotola con destrezza rotelle di liquirizia.
E si dice, che prima o poi, arriverà di nuovo il tempo per sentirsi a casa.
5.0 from 1 reviews
Muffin con le mele, cannella e noci
Autore: Sweetie
Porzioni: 6/7 muffin
Ricetta tratta da "California Bakery, i dolci dell'America" Guido Tommasi Editore
Cosa vi serve
120 ml di latte intero
1 uovo
160 gr di farina 00
30 gr di zucchero di canna
7 gr di lievito (1½ tsp)
1 pizzico di sale
60 gr di burro fuso
1 mela piccola
5 gr di cannella (1 tsp)
50 gr di noci a pezzetti
Per la decorazione:
50 gr di zucchero di canna
2,5 gr di cannella (1/2 tsp)
Mettiamoci al lavoro
Versate in una ciotola la farina, lo zucchero, il sale, il lievito, la cannella, le noci e la mela tagliata a cubetti piccoli.
Mescolate con un cucchiaio di legno, formate una cavità al centro e versate l'uovo sbattuto, il burro fuso e il latte.
Amalgamate tutti gli ingredienti con un cucchiaio.
Versate l'impasto nei pirottini per muffin e cospargete con lo zucchero mescolato con la cannella.
Cuocete in forno già caldo a 180 gradi per 20/25 minuti
Mi piace giocare, ma non nel senso di nascondino o acchiappa bandiera, quelli li ho sempre evitati anche da piccola, come la peste.
Mi porto in giro una borsa che neanche Mary Poppins, nella quale non manca mai un astuccio con le penne e le matite colorate. Quelle si che sono un bel gioco.
Gioco con le formine tagliabiscotti e le compro in maniera compulsiva, perché quando ti accorgi di non avere la sagoma del fantasmino volante non c’è altro da dire. Non so resistere ai biscotti e se provo a resistere ci resto male, come quando ti tolgono un gioco.
Mi fotografo le scarpe, tutte senza tacco, e poi fotografo le foglie, le nuvole e quel pezzo di cielo blu che quando è così blu lo fermi in uno scatto per portarlo via. Non so resistere nemmeno alle persiane e alle vecchie porte di legno. Ora che ci penso, fotografare è diventato uno dei miei giochi preferiti.
Del gioco mi piace la leggerezza. Come quando non ti prendi sul serio, sorridi parlando al gatto e miagoli per rispondere ad una miagolata.
Oppure tagli le mele a pezzetti, le profumi di cannella, le racchiudi in un guscio croccante e le mangi come fossero un lecca lecca.